12 Dicembre 2011

L’Unione rilancia il Progetto Rosa: campagna per spingere le ragazze a iscriversi al Buzzi


Sarà ripetuto anche quest’anno il Progetto Rosa, per incentivare le ragazze a iscriversi agli istituti tecnici, in particolare al Buzzi. La decisione è stata presa dopo che l’anno scorso si è verificato un incremento delle iscrizioni di ragazze al Buzzi che non è esagerato definire straordinario: 63 su 375, vale a dire quasi il doppio delle 32 dell’anno precedente, arrivando al 16,7% del totale. I dati sulle iscrizioni al Buzzi erano attesi con particolare interesse: costituivano infatti anche il principale segnale di ricaduta del Progetto Rosa, l’iniziativa del Club dei 15 cui aderiva anche l’Unione Industriale con l’obiettivo di incoraggiare l’accesso all’istruzione tecnica e professionale da parte delle ragazze uscite dalle scuole medie.
“L’anno scorso Progetto Rosa ha avuto un successo addirittura superiore alle aspettative” -spiega Francesca Fani, consigliere delegato per la formazione dell’Unione Industriale Pratese -. Certamente il risultato è stato conseguito anche grazie alle attività svolte direttamente dalle scuole ed in particolare dal Buzzi, peraltro a sua volta coinvolto nel progetto; inoltre è verosimile che sia in atto una spontanea evoluzione culturale su questi temi. Tuttavia Progetto Rosa ha certamente dato un suo importante contributo all’attenzione che a Prato le ragazze e le loro famiglie hanno rivolto all’istruzione tecnica, e di questo siamo felici ed orgogliosi. Quest’anno quindi si replica, confidando di riuscire quantomeno a conservare l’ottimo risultato del 2010. E con un’ambizione più: stimolare le iscrizioni delle giovani anche agli istituti professionali. Non ci facciamo illusioni su risultati immediati, visto che da sempre i professionali sono le scuole con la più spiccata connotazione maschile: però vogliamo intraprendere un percorso che nel medio termine porti qualche cambiamento anche in questo ambito.”
Gli strumenti impiegati per la campagna sono analoghi a quelli dello scorso anno: promozione del progetto sui mezzi di comunicazione, informativa nelle scuole, presenza su Facebook e cartellonistica diffusa negli spazi urbani, in particolare nelle pensiline e paline delle fermate degli autobus prossime alle scuole medie.
“L’unica differenza rispetto all’anno scorso è nella grafica e negli slogan” continua Fani.“Abbiamo voluto rinnovarci conservando il Cappuccetto Rosso della campagna del Club dei 15 ma insistendo sull’importanza di non farsi condizionare da pregiudizi oggi antistorici. Così la campagna è stata attualizzata all’insegna di ‘Chi ha detto che non ci sei tagliata?’: un modo per far riflettere le ragazze sui loro reali talenti e, nel caso in cui questi siano orientati al mondo della tecnica, sull’opportunità di non tradirli in nome di condizionamenti immotivati.”

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