25 Dicembre 2011

Letterina di Natale degli ospiti del canile “Il Rifugio”: “Non dimenticatevi di noi”


Le volontarie del canile comunale “Il Rifugio”di Prato, per commemorare il giorno disastroso del Natale 2009 quando l’alluvione per l’esondazione del calice colpì oltre alle persone anche i cani ospiti della struttura, hanno pensato per un giorno di dare voce ai loro “pelosi” ospiti con una lettera natalizia dove hanno cercato di interpretare il loro pensiero sia in ricordo di quel tragico evento sia per la loro condizione. La pubblichiamo:

“Caro lettore chi ti scrive è un cane del canile e tu forse non hai mai pensato che esisto anch’io …probabilmente non sai che potresti diventare molto importante per me.
Io vivo qui le mie tristi e monotone giornate, chiuso in una gabbia dove l’unico movimento possibile è quello di girare su me stesso o saltare…. sulla mia cuccia . Prova a pensare alle cose che tu fai durante il giorno: ti alzi, esci, lavori, telefoni, guardi la tv, parli, vai a fare compere, pensi alle vacanze, ogni tanto magari ti annoi o ti arrabbi, però tutto sommato, vivi la tua vita in compagnia e in libertà. Io mentre telefoni sono qui, quando esci sono qui, ridi sono qui, vai in vacanza sono qui. Sono sempre qui prigioniero con queste sbarre davanti.
Dal giorno che mi hanno rinchiuso in questo box cerco ancora il mio padrone, non capisco perchè lui non viene a prendermi, non può essersi dimenticato di me, io lo penso sempre e non l’ho mai dimenticato!
Alcuni di noi rimangono tristi per sempre e continuano a sperare di rivederlo nel cortile del canile. Che feste, che leccate, che scodinzoli farebbero allora. Di colpo tutto il dolore sarebbe dimenticato!
Ma purtroppo siamo qui dove i giorni trascorrono tutti uguali, comunque in tutta la giornata ci sono due cose da aspettare con entusiasmo: la pappa e quando usciamo con i nostri amici volontari. Alcuni di loro sono diventati dei punti di riferimento e dei “quasi cani” perchè riescono a capire e comprendere le parole che diciamo noi cose del tipo “hei guardami sono qui! oggi prendi me, ti supplico! portami fuori a sgambare!”. La cosa più gratificante è che appena ci hanno messo il guinzaglio (operazione non semplice in quanto in quel momento la gioia è troppo incontenibile) cominciano a coccolarci con carezze, parole dolcissime, ma soprattutto con tante buon leccornie! Quando torniamo in gabbia diventiamo improvvisamente mogi e tristi. Anche se le passeggiate un po’ ci consolano siamo comunque stanchi di aspettare e di vivere in una gabbia, non vogliamo più passare freddi inverni all’aperto, abbiamo bisogno di una vera casa e di tanto affetto, anche noi vogliamo essere amati e rassicurati.
Ricambieremo di certo con tutto il nostro affetto. Molti nostri compagni di sventura sono stati più fortunati , sono stati felicemente adottati e liberati! Altri non ce l’hanno fatta ad aspettare e sono volati sul ponte. Noi purtroppo stiamo ancora aspettando.
Ti prego dedicaci solo cinque minuti del tuo tempo. Se nella tua casa hai un piccolo spazio per me pensaci. Non rendere più dura la nostra attesa. Se sei veramente intenzionato e interessato a conoscerci , contatta i nostri amici volontari.
Grazie!”

Un cane del canile

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