23 Dicembre 2011

Trovato il pirata della strada che a luglio ridusse in fin di vita Edoardo: sei mesi di indagine, poi la svolta


Sei mesi di indagini certosine per arrivare a dare un nome e un volto al pirata della strada che a luglio aveva ridotto in fin di vita un ragazzo di 19 anni. E’ stato individuato dalla polizia municipale il pirata della strada che, la notte del 6 luglio scorso, alla guida di un’auto, aveva travolto il 19enne alla guida di un ciclomotore alla rotonda con via Machiavelli, dandosi poi alla fuga (vedi articolo). Il responsabile dell’incidente è risultato un giovane marocchino, clandestino, per il quale ora sono scattate la denuncia per furto e per omissione di soccorso. Edoardo, il ragazzo investito, è figlio di un noto professionista pratese e rimase per più di due settimane in coma (vedi articolo).
“Il mio plauso più sincero – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Aldo Milone – alla polizia municipale che ha lavorato insieme al comando provinciale dei carabinieri per l’individuazione di questo pirata, autore di un fatto estremamente grave che suscitò molto clamore in città vista anche la giovane età del ragazzo coinvolto. Questa è la dimostrazione del grado di professionalità raggiunto dagli agenti della polizia municipale, che da due anni si stanno distinguendo in ogni campo, dalla lotta all’illegalità alla sicurezza stradale e questo ultimo intervento ne è la dimostrazione”.
Tornando alle indagini, la polizia municipale rintracciò poco dopo l’incidente l’auto coinvolta, un’Audi A8 nera con targa rumena, ma non il conducente. Il proprietario dell’auto, sentito dagli agenti dell’ufficio Sinistri, dichiarò che la macchina gli era stata rubata da una persona di etnia nordafricana che, la sera prima dell’incidente, si era introdotta nel proprio appartamento, rubando le chiavi. La storia è sembrata dall’inizio inverosimile e mancavano riscontri oggettivi, ma le ricerche sono continuate senza abbandonare alcuna pista.
I riscontri mancanti sono stati raccolti dagli investigatori della polizia municipale, anche grazie alla stretta collaborazione tenuta tra l’unità Sinistri stradali ed il comando provinciale dei carabinieri a cui si era rivolto un testimone. Ad incastrare il giovane marocchino non è emersa solo questa nuova testimonianza, ma si sono aggiunti anche l’acquisizione di un filmato di una telecamera di sorveglianza che, la sera del furto, ha inchiodato il giovane alle sue responsabilità ed un’intensa attività di riscontro sui tabulati telefonici di tutti i coinvolti. La versione del proprietario dell’auto, all’inizio apparentemente poco credibile, si è rivelata quindi vera.

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