Anche i farmacisti si oppongono alle liberalizzazioni. Annunciata la serrata per il primo febbraio


Il decreto liberalizzazioni fa discutere. Molti i cittadini sono favorevoli, sia pur con qualche distinguo; mentre le categorie interessate sono sul piede di guerra. Dopo lo sciopero di ieri dei tassisti e la protesta degli autotrasportatori, nelle prossime settimane le agitazioni riguarderanno ferrovieri, avvocati, e farmacisti. Questi ultimi hanno annunciato per il primo febbraio la chiusura dei punti vendita «se il Parlamento non modificherà il testo del decreto». Ad essere contestata è la previsione di oltre 5000 nuove farmacie in tutta Italia. A Prato attualmente sono 42, a cui si aggiungeranno presto altre 5 farmacie, oggetto di un concorso. Secondo le previsioni del governo – che ha fissato un esercizio ogni 3 mila abitanti – in città mancherebbero ancora all’appello altre 15 farmacie.

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