3 Gennaio 2012

L’ex legale Sasch: “Ruolo attivo di Cenni nelle trattative”. Carlesi (Pd): “Il sindaco ha sempre detto il contrario, riferisca in Consiglio comunale”


Il sindaco Cenni ha partecipato personalmente varie volte alle riunioni in cui nei mesi scorsi si è discusso del tentativo di salvataggio di Sasch. Ad affermarlo, in un comunicato stampa, è l’avvocato Gian Paolo Olivetti Rason, dello studio legale Olivetti Rason e Associati, che predispose le domande di concordato preventivo del gruppo industriale (riferibile a Gommatex S.p.a.) e del gruppo distributivo Sasch. Nella nota, l’avvocato Olivetti Rason tiene a precisare di non aver mai “sponsorizzato” gli imprenditori romani dell’Istituto Medio Termine di Investimenti che avrebbero dovuto rilevare il marchio Sasch.
“Faccio presente che il mio studio mai ha conosciuto gli esponenti del gruppo romano, fino a quando le famiglie Cenni e Giovannelli, che avevano trovato e curato personalmente detto contatto, ci hanno domandato di revisionare (ed apportare modifiche ed integrazioni ad) un contratto già predisposto tra alcuni esponenti delle loro famiglie ed il gruppo romano stesso. Le vicende del rapporto tra i Cenni ed i Giovannelli e la cordata romana successive alla firma della scrittura privata 28.4.2011 – prosegue l’avvocato Olivetti Rason – non sono state seguite né da me né dal mio studio”. In pratica lo studio legale respinge la paternità di una trattativa il cui naufragio ha portato al fallimento della Sasch e assegna un ruolo attivo del sindaco nella vicenda. Roberto Cenni, indagato per bancarotta fraudolenta assieme ad altri 7 ex amministratori del gruppo, ha sempre affermato di non aver più avuto un ruolo in azienda dal momento della sua discesa in politica, tre anni fa. Ieri ha preferito non commentare l’intervento dell’ex legale “per rispetto dell’indagine giudiziaria in corso”.
Il capogruppo del Partito Democratico Massimo Carlesi chiede a Roberto Cenni di riferire in Consiglio comunale sulle vicende della Sasch, comprese quelle giudiziarie.
«Abbiamo sempre detto che Prato ha bisogno d’un sindaco a tempo pieno e abbiamo sempre sospettato che Cenni, oltre a non essere credibile, non abbia mai rispettato questa caratteristica perché preso dai problemi e dal crac delle sue aziende – afferma Carlesi –. Salvo una smentita plausibile del sindaco, vediamo confermati i nostri sospetti da una fonte precisa, quella del suo ex avvocato, che svela una volta per tutte come il sindaco abbia continuato a seguire le vicende aziendali». «Smentisca, se può, il suo ex avvocato perché, in caso contrario, sarebbe chiaro che ha finora raccontato storielle se non vere e proprie e bugìe» – conclude Carlesi.

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