3 Gennaio 2012

Omicidio di Capodanno, la vittima
è stata torturata. Si segue la pista passionale


All’indomani del ritrovamento del cadavere di Andrea Manzuoli all’interno della Cartotecnica Beusi al Macrolotto, sono due le piste seguite dagli inquirenti: un furto in azienda degenerato in omicidio; o quella – più accreditata – di un delitto realizzato per motivi passionali. La vittima, che viveva nella roulotte parcheggiata nel piazzale ed era il factotum della ditta, aveva il cranio fracassato da percosse e varie ferite da arma da taglio sul corpo, soprattutto ad un braccio e a all’alluce del piede, quasi reciso. Segni, rilevati dall’autopsia effettuata ieri, che fanno ipotizzare un accanimento al limite della tortura, difficilmente spiegabile nel caso di un furto degenerato. Con ogni probabilità l’uomo è stato aggredito nella roulotte e costretto –da più persone – ad aprire il capannone, di cui aveva le chiavi. Dalla ditta – messa a soqquadro così come la roulotte – sono spariti due computer, di cui uno portatile, ma il furto potrebbe essere stato un tentativo di depistaggio. La scientifica dei carabinieri è tornata stamani sulla scena del crimine per raccogliere altri reperti e impronte, assieme al sostituto procuratore Roberta Pieri, titolare delle indagini. Gli inquirenti stanno scavando sul passato dell’ex clochard 45enne, che  era stato sposato e nell’ultimo periodo aveva intrecciato un’altra relazione. Il movente passionale, così come quello di un regolamento di conti legato a dei debiti contratti dall’uomo, potrebbe spiegare la ferocia dell’omicidio, avvenuto con ogni probabilità la notte di Capodanno.

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