31 Gennaio 2012

Pasti preparati nei gabinetti e topi morti tra i sacchi di riso: sequestrato un capannone dove lavoravano a nero in otto


Altri due capannoni sequestrati dalla Squadra Interforze guidata dai carabinieri, che la notte scorsa ha ispezionato una ditta a Prato, nel cuore del Macrolotto 0, e una nel comune di Vaiano. Particolarmente grave la situazione riscontrata nell’azienda del capoluogo dove, oltre alla presenza di numerosi dipendenti a nero, alcuni dei quali clandestini, è stata riscontrata una situazione igienico-sanitaria estremamente precaria. Basti pensare  che la zona di preparazione pasti  era stata ricavata sopra le fosse biologiche a fianco dei gabinetti, mentre topi morti sono stati trovati tra i sacchi di riso ammassati nella zona dispensa.
Il capannone di oltre 400 mq era gestito da  un imprenditore cinese. Al momento del controllo, avvenuto in orario notturno, era in corso attività produttiva di confezione con nove lavoratori dei quali otto non regolarmente assunti e due anche in stato di clandestinità; per il titolare della ditta è scattata la denuncia a piede libero per sfruttamento e favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di stranieri in condizione di illegalità. Il Nucleo Ispettorato del lavoro dei carabinieri ha immediatamente sospeso l’attività imprenditoriale. La polizia municipale ha invece constatato l’utilizzo promiscuo del fondo sia a fini produttivi che abitativi con destinazione dei locali ufficio a dormitorio oltre alla realizzazione di ulteriori camerette in cartongesso. I tecnici della Prevenzione della Asl 4 hanno invece ravvisato l’esigenza di disinfestare e derattizzare l’immobile.
Presenti all’interno del fondo 50 macchinari tra rammagliatrici e taglia e cuci,  tutti sottoposti a sequestro amministrativo anche per le loro caratteristiche di insicurezza per i lavoratori; per l’immobile invece è scattato il sequestro penale disposto anche in danno della proprietà appartenente ad impresa tessile con sede in Montemurlo che ha stipulato per il capannone un contratto di locazione di circa 29mila euro l’anno.
Dal controllo del laboratorio di Vaiano, invece, non sono emerse responsabilità per violazioni in materia di immigrazione o norme sul lavoro a carico del titolare o degli altri cittadini cinesi trovati in sua compagnia. Personale della polizia municipale ha provveduto alla denuncia dello stesso titolare per violazioni in materia di leggi urbanistiche e di abitabilità in quanto erano stati avviati dei lavori per la suddivisione di porzione del capannone in tramezzi allo scopo di creare locali dormitorio per i dipendenti.

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