28 Febbraio 2012

Caso Sasch, dopo le polemiche il curatore fallimentare Evaristo Ricci rimette il mandato


“Ho rimesso il mandato al presidente del Tribunale per porre fine alla strumentalizzazione politica fatta in questi giorni attorno alla mia persona, per preservare il lavoro svolto e gli attacchi rivolti al Tribunale, che reputo ingiustificati”. Con queste parole Evaristo Ricci, uno dei due curatori fallimentari della Sasch, ha motivato la scelta, questa volta irrevocabile, di rimettere il mandato nelle mani del presidente del Tribunale Genovese.
Dopo il maxisequestro conservativo ai danni del sindaco Cenni e degli altri ex amministratori del gruppo Sasch (provvedimento richiesto dai due curatori, su delega di un giudice del Tribunale e con il vaglio successivo di un altro giudice) Ricci era stato tirato in ballo dal centrodestra per la sua candidatura come indipendente alle ultime elezioni amministrative per Sinistra Ecologia e Libertà. Il primo ad adombrare sospetti sul commercialista era stato il deputato e coordinatore del Pdl Riccardo Mazzoni, che aveva annunciato un’interrogazione parlamentare sulla nomina di Ricci. Il curatore fallimentare aveva a quel punto rimesso il mandato nelle mani del presidente del Tribunale Genovese, il quale ne aveva difeso l’operato, respingendo le sue dimissioni. Interpellato sull’opportunità della nomina di Ricci, all’indomani dei sequestri, il sindaco Cenni aveva affermato che “sarebbe stato più opportuno non accettare l’incarico”.
A rinfocolare le polemiche era stato l’assessore Milone, che in comunicato stampa ufficiale del Comune, aveva sostenuto che i rumors dei mesi scorsi su imminenti provvedimenti della magistratura nei confronti del sindaco, trapelati in ambienti di centrosinistra, sarebbero stati da ricondurre alla comune frequentazione di Evaristo Ricci e Massimo Carlesi ad un gruppo di preghiera. Parole stigmatizzate da Carlesi, che aveva annunciato una querela nei confronti di Milone. “Non ci sono state mai occasioni dove Evaristo Ricci ha diffuso notizie riservate sulla Sasch” –  aveva affermato Carlesi.
Adesso, Evaristo Ricci fa un passo indietro, rimettendo il mandato di curatore fallimentare “per sgombrare il campo da polemiche, che mirano a delegittimare non soltanto il mio operato, e quello di un collega, ma anche il lavoro di un giudice delegato e dello stesso Tribunale. Non c’è stata nessuna influenza politica nei nostri atti, improntati alla massima etica e professionalità a tutela dell’interesse dei creditori. Per proseguire in questo lavoro, occorre però serenità. Con polemiche di questo tipo non si va da nessuna parte” – conclude amareggiato Evaristo Ricci.

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