27 Febbraio 2012

Vendola a Prato, Milone e Bambagioni lo “bacchettano”: “Pensi ai suoi scandali in Puglia prima di venire a dare lezioni qui da noi”


Le dure parole pronunciate sabato da presidente nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, nonché governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, nei confronti del sindaco Cenni, definito “bancarottiere” (vedi articolo) non sono andate giù all’assessore Aldo Milone, che dopo aver lasciato passare la domenica, risponde con una dura nota.
«A Prato sabato scorso è arrivato un altro moralizzatore, Nichi Vendola – afferma -. Ne sentivamo la mancanza. Solo che Vendola ha dimenticato qualche scandalo sulla sanità che nel febbraio del 2011 ha coinvolto la sua giunta regionale. Ha dimenticato che è stato colto “con le mani nella marmellata” quando in un’intercettazione telefonica “chiedeva con insistenza la nomina di un suo protetto a direttore generale pretendendo il cambiamento della legge per superare gli ostacoli che la norma frapponeva alla nomina della persona da lui fortemente voluta”. Questo virgolettato è contenuto nel provvedimento del gip del Tribunale di Bari. A questo punto mi chiedo se è morale per Vendola, approfittando della sua carica politica, cercare di fare o imporre suoi protetti come direttori generali. Per Vendola sicuramente è morale il suo comportamento nell’occasione sopradescritta perché anche lui si crede “unto dal Signore” e quindi si può permettere di utilizzare la sua veste di governatore per fini personali. Mentre altri che hanno rischiato o perso un patrimonio personale devono subire le parole moralizzatrici del governatore pugliese».
«A questo punto – prosegue Milone – mi permetto di dare un consiglio al signor Vendola. Pensi a governare la sua Regione e lasci perdere il Comune di Prato anche perché questa giunta non accetta giudizi da chi ha avuto all’interno della giunta regionale da lui presieduta un vicepresidente arrestato per tangenti, Frisullo (Pd) e un ex assessore, ora senatore, Tedesco (Pd), salvato dal voto del Senato. Pertanto, caro Vendola, se ne ritorni in Puglia e pensi a vigilare in casa sua e provi almeno a governare senza ingerenze perché se c’è uno scandalo nazionale quello è certamente lei».
E con Vendola non è tenero nemmeno Giovanni Bambagioni, segretario provinciale dell’Udc: «La prima cosa di cui si dovrebbe liberare questo nostro martoriato paese – scrive in una nota – è l’insopportabile demagogia dei professionisti della politica come Vendola. Il giustizialismo becero e il doppiopesismo sono stati i tratti del Vendola a Prato.
Gli elettori, anche a Prato, si dovrebbero ricordare quando la magistratura ha scoperchiato corruttele estese e autentici ladrocinii dei soldi pubblici nella Sanità pugliese sotto la responsabilità politiche del presidente Vendola».

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