29 Agosto 2012

Il console cinese da Cenni: “Aiutateci contro la mafia, pronti a rimpatriare le prostitute”


Un’ammissione simile probabilmente il sindaco Cenni non si sarebbe mai aspettato di sentirla. E invece ieri mattina nell’incontro istituzionale tenuto in città con il console cinese a Firenze, Zhou Yunqi c’è stata una forte presa di posizione. “A Prato – ha detto il console – gli imprenditori cinesi sono vessati da organizzazioni criminali di connazionali che fanno estorsioni, usura e minacce. Da queste bande il Comune e le forze dell’ordine li devono proteggere”. Parole che tradotte significano una chiara ammissione che in città c’è la presenza della mafia cinese. Un’organizzazione di cui da tempo si parla, ma che fino a ieri il consolato cinese non aveva mai voluto ammettere. Nell’incontro con Cenni comunque non si è parlato solo di questo, ma c’è stata anche un’altra forte disponibilità: quella di rimpatriare le prostitute cinesi clandestine. “Il console – spiega Cenni – ha riconosciuto che si tratta di un problema importante. E ci ha dato la disponibilità a riconoscere che queste prostitute provengono dalla Cina e a rimpatriarle. Una collaborazione importante per porre fine ad un fenomeno che crea disagio in alcune parti della città. Sul fronte della protezione dalla mafia cinese intanto si tratta di un segnale importante e poi ci muoveremo con il Prefetto per cercare di allargare l’accordo già vigente fra i ministeri degli esteri italiano e cinese”.

Nell’incontro non ci sono state solo le richieste del console, ma anche quelle del primo cittadino rivolte alla comunità cinese. La prima di natura economica chiedendo investimenti importanti sul territorio. A cominciare dal settore turistico – ricettivo, casomai facilitando l’arrivo di una grossa catena alberghiera a Prato. “E’ chiaro che il flusso turistico dalla Cina verso l’Europa sposta una fetta importante dell’economia orientale – continua Cenni – e viste le bellezze della nostra città, potremmo garantircene una parte grazie alla presenza di una multinazionale sul territorio che incentivi l’arrivo dei turisti. In più ho chiesto investimenti in green economy e nel settore tecnologico”.

Di pari passo va avanti anche la collaborazione sul fronte culturale. Dopo la Turandot al Castello dell’Imperatore, Cenni ha chiesto un aiuto per il Pecci nel conservare il suo spazio espositivo a Milano, visto che la convenzione con la Regione è in scadenza. “Perdere il posto a Milano sarebbe un peccato – argomenta il sindaco – vediamo se ci sono i margini per la collaborazione con un polo museale cinese”.

Infine la questione decoro urbano. Cenni ha chiesto maggiore rispetto della città, eliminando affissioni abusive, bigliettini lasciati ovunque e scritte sui muri. Il console ha risposto che si attiverà con i rappresentanti della comunità cinese per cercare di limitare il problema.

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