29 Novembre 2013

Cadaveri abbandonati senza un perché: tre i misteri ancora irrisolti


Tutte e tre donne, accomunate dallo stesso tragico destino: trovate morte senza un perché. Quello di ieri (LEGGI L’ARTICOLO) è solo l’ultimo di una serie di macabri ritrovamenti. Il primo caso fu quello della donna trovata impiccata ad un ulivo vicino alla salita dei Cappuccini tra il 10 e l’11 novembre. Una persona mai identificata, una morte rimasta senza un nome nè un perché. Di mezza età, sraniera, aveva con sè una rivista scientifica, la piantina dell’aeroporto di Copenaghen e riferimenti relativi ad un convegno di informatica geospaziale. Tre anni fa, il 26 giugno, sull’argine dell’Ombrone a Poggio a Caiano fu rinvenuto il cadavere di una donna, poi risultata essere una badante polacca la cui scomparsa era stata denunciata da circa un mese. Fu il cane di un uomo che passeggiava lungo il fiume a fare la macabra scoperta. I resti della povera donna erano stati tranciati da una falciatrice. L’esame del dna abbinò i resti ad una identità: Marzena Halina Gwara, che a Poggio a Caiano lavorava come badante e collaboratrice domestica. Ieri il ritrovamento in un campo di Iolo del cadavere di una donna non identificata avvolta in un sacco di plastica e sotterrata.

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