8 Novembre 2013

E’ morto don Silvano Vannucchi, pioniere della lotta alla droga a Prato


È morto questo pomeriggio alle ore 14 don Silvano Vannucchi. Da alcuni anni il sacerdote pratese viveva presso la residenza per anziani delle suore di Iolo in via Saffi. Don Silvano, che aveva compiuto 73 anni lo scorso 11 ottobre, è stato colpito da infarto mentre si trovava nella sua camera. Appena si è sentito male è stato soccorso dagli operatori della casa di riposo che hanno prontamente chiamato il 118 ma non c’è stato nulla da fare. La sua morte è arrivata improvvisamente nonostante da tempo il sacerdote fosse indebolito da una malattia che lo aveva costretto a subire l’amputazione del piede. Nonostante le difficoltà di salute celebrava ancora la messa. L’ultima proprio ieri pomeriggio nella cappella della casa di riposo di Iolo.
Don Silvano, nato nella frazione delle Fontanelle, era molto conosciuto in città, in particolare per essere stato il pioniere della lotta alla droga a Prato. Fu lui 30 anni fa, su richiesta dell’allora vescovo Pietro Fiordelli, a dar vita sul territorio al Centro italiano di solidarietà, l’opera fondata da don Mario Picchi per la lotta alle tossicodipendenze. Grazie a don Silvano aprì a Sofignano, nel comune di Vaiano, la prima comunità residenziale per tossicodipendenti. Questo impegno è stato portato avanti in prima persona dal sacerdote fino a pochi anni fa, fino ai giorni del suo ricovero presso le suore di Iolo.
Don Silvano è stato anche parroco a Carmignanello, Santa Cristina a Pimonte, Mercatale di Vernio, ma soprattutto a Chiesanuova, dove è stato per 18 anni. Era correttore della Misericordia di Prato.
A giugno aveva festeggiato i 50 anni di ordinazione sacerdotale. Nella sua ultima intervista, rilasciata al settimanale Toscana Oggi in occasione dell’anniversario di sacerdozio, aveva detto di sé: «Io sono stato un prete che ha vissuto accanto a persone con problemi di tossicodipendenza, l’ho fatto con molta onestà, non ero un “esperto” ma un amico in cammino. La stessa cosa vale per un sacerdote, che deve essere una presenza. Chi è veramente esperto di Dio?».
La salma è esposta presso la Casa Madre delle suore di Iolo in via Saffi. Domani alle 14 sarà trasportata alle cappelle del commiato della Misericordia di Prato e domenica alle 15 il vescovo Franco Agostinelli presiederà le esequie in cattedrale concelebrate dal clero diocesano.

La Misericordia di Prato esprime il suo cordoglio per la scomparsa di don Silvano Vannucchi, correttore dell’Arciconfraternita.
«La sua intensa vita è stata improntata sulla carità evangelica, spesa nel ministero svolto come parroco, fondatore e animatore del Centro di Solidarietà di Prato, confessore instancabile e correttore dell’Arciconfraternita per quattordici anni», scrive la Misericordia in una nota. «La sua presenza, non solo fisica, ma spirituale, nella vita del nostro sodalizio ha costituito fino ad oggi un punto di riferimento importante per quanti hanno attinto dalla sua ricca umanità elementi di fraternità, di umiltà e di concordia, pilastri fondanti della sua spiritualità sacerdotale. L’Arciconfraternita lo ricorda con sentimenti di fraterna partecipazione e mentre, nella preghiera, lo affida al Signore Gesù perché possa ricompensarlo con i tesori della Sua Misericordia espressi nel discorso della Montagna: “Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia”».
Domenica 10 novembre alle 14 i confratelli e le consorelle della Misericordia accompagneranno in Brigata la salma di don Silvano dall’oratorio di San Michele in via Convenevole fino alla cattedrale per la celebrazione delle esequie alle ore 15. Domenica alle 10, presso l’oratorio, ci sarà la recita del rosario.

Anche il presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, con tutta la giunta esprime al vescovo Franco Agostinelli e alla Chiesa pratese “il dolore per la perdita di don Silvano Vannucchi, sacerdote generoso, da anni impegnato nella lotta alle tossicodipendenze e nella missione, fondamentale, della prevenzione”. “Il suo Centro di solidarietà, nato tra i primi in Italia – afferma Gestri – ha costituito un punto di riferimento per la comunità locale e ha svolto un ruolo prezioso, diventando punto di riferimento per tanti giovani e per le loro famiglie”.

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