9 Novembre 2013

Crolla il tetto della chiesa della Resurrezione, gara di solidarietà tra i parrocchiani per ripararlo


Lavori e raccolta fondi in corso alla parrocchia della Resurrezione. Dopo l’ultimo crollo interno di grosse parti del soffitto, avvenuto nel mese di giugno, don Aldo Mauri ha dovuto chiamare un’impresa edile e chiudere metà della chiesa di via Tommaso Pini per improrogabili opere di ristrutturazione.
Ma in tempo di crisi, si sa, le risorse scarseggiano e tra i parrocchiani si è aperta in poco tempo una vera e propria gara di solidarietà che è riuscita per ora a racimolare più di un quarto della somma totale preventivata per i lavori.
La struttura che ospita la Resurrezione aveva avuto piccoli interventi di rifacimento fin dai tempi del compianto don Giuliano, quando c’era già stato il cedimento di alcune parti in muratura, fortunatamente sempre in orari di chiusura della chiesa. Con il tempo i disagi sono continuati: altri pesanti pezzi del soffitto sono caduti distruggendo le panche sottostanti.
«Le spese sono ingenti – racconta don Aldo Mauri – perchè si è dovuto prima di tutto montare un grosso ponteggio mobile che agevolasse l’entrata in chiesa durante le funzioni sacre. Oltre a questo dovrà essere demolito l’intero controsoffitto che sarà ricostruito con un materiale fonoassorbente, in modo che anche l’acustica della chiesa ne tragga benefici. L’intero conto si aggira sui 60mila euro: la somma è importante, ma la sicurezza della struttura lo è ancora di più»
La comunità parrocchiale però è rimasta tutt’altro che insensibile alla richiesta d’aiuto di don Mauri e, in poco tempo, in molti si sono attivati per dare un contributo alla ristrutturazione: «Grazie allo sforzo dei parrocchiani abbiamo raccolto fino ad ora quasi 16mila euro – continua – e in più contiamo di mettere insieme altri fondi dal mercatino che organizziamo. C’è stata una grande dimostrazione di sensibilità della popolazione che si è voluta impegnare per salvare la propria chiesa, un punto di riferimento nelle vite di tutti che non può e non deve essere trascurato. Io non chiedo mai soldi per la parrocchia, ma solo per gli altri – precisa don Mauri – però devo dire che alla prima occasione utile la generosità l’ha fatta da padrone».
L’attività della parrocchia, nonostante reti arancioni, ponteggi e muratori continua a pieno regime e anche i fedeli che entrano ed escono dalla chiesa si dicono da una parte soddisfatti per le opere in avanzamento, dall’altra sollevati, per non rischiare ogni giorno che qualche pezzo di cemento potesse crollare dal soffitto.
E don Mauri fa di necessità virtù: «Adesso la chiesa, aperta a metà, è sempre tutta piena!».

C.B.

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