6 Novembre 2013

Le Cascine di Tavola saranno protagoniste su Rai Tre della trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”


Le telecamere di Rai Tre sono tornate nel parco delle Cascine di Tavola e, dopo lo speciale dello scorso anno realizzato dalla trasmissione “Codice a barre” toccherà “Alle falde del Kilimangiaro”, nelle prossime puntate, raccontare la storia della fattoria medicea per la quale la giunta Cenni, sin dall’inizio del proprio mandato, si è impegnata per il recupero. Nel parco peraltro sono stati realizzati contestualmente molti interventi di conservazione del patrimonio pubblico.

Com’è noto la fattoria non è ancora in mano pubblica ma il Comune, insieme all’associazione Italia Nostra, con un particolare interessamento dell’esponente toscana Maria Rita Signorini, sta cercando di sensibilizzare Regione e Governo sull’importanza di questo recupero. Anche se proprio oggi la Regione ha comunicato (Leggi l’articolo) che nel caso in cui l’asta per la vendita fosse programmata nel 2013, per colpa del patto di stabilità, non potrebbe prendervi parte.

“Si tratta di un percorso che necessariamente deve essere condiviso, da fare insieme, per arrivare a conseguire questo importante risultato per la collettività – ha commentato il vicesindaco e assessore all’Ambiente, Goffredo Borchi -. Sono fiducioso che il governatore Enrico Rossi condivida l’urgenza di far tornare in mano pubblica questo patrimonio, che andrà all’asta probabilmente il prossimo febbraio e sul quale le Istituzioni potrebbero usufruire del diritto di prelazione. Il Comune da parte sua, insieme a Regione e Governo, si renderebbe disponibile a fare la sua parte anche in termini economici”.

L’obiettivo della giunta Cenni è ambizioso: “Il miglior utilizzo di un patrimonio come la fattoria medicea una volta ristrutturata – continua il vicesindaco Borchi – sarebbe quello di realizzare nel contesto del Parco delle Cascine di Tavola il centro regionale per le eccellenze agroalimentari della Toscana. Quale luogo migliore questo, dove Lorenzo il Magnifico nel 1470 pensò ad una fattoria avveniristica per il tempo, dopo si lavorava la seta e dove si coltivava il riso. Qui potrebbero trovare posto corsi universitari insieme a mostre mercato e laboratori delle singole aziende coinvolte. Un progetto che riteniamo abbia le potenzialità per dare slancio al settore delle eccellenze agroalimentari toscane nel loro complesso, senza dimenticare il mondo dell’artigianato. E’ inoltre da sottolineare l’importanza di questo progetto anche per creare nuove opportunità di lavoro e di fare impresa in un territorio come il nostro fortemente segnato dalla crisi”.

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