Mazzoni: “E’ ora che lo Stato si riappropri del territorio di Prato lasciato in mano alla mafia cinese”


Associandosi alla posizione del deputato Antonello Giacomelli, anche il senatore di Forza Italia Riccardo Mazzoni, intervenendo a Palazzo Madama sulla tragedia di via Toscana, ha chiesto che il governo riunisca subito il tavolo nazionale per Prato e che i ministri dell’Interno, della Giustizia, del Lavoro e della Salute vengano a rendersi conto della nostra realtà, abbandonata dallo Stato. Di seguito l’intervento completo di Mazzoni: “Credo sia doveroso ricordare anche nell’aula del Senato i sette lavoratori cinesi morti domenica dentro un capannone lager nel Macrolotto di Prato. E’stata, purtroppo, una strage annunciata, perché i cinesi di Prato – sono ormai più di 50mila tra regolari e clandestini – vivono a migliaia così, in condizioni di degrado estremo e di pericolo, lavorando diciotto ore al giorno e guadagnando un euro l’ora, al di fuori di ogni norma di sicurezza e di igiene. Non è più pensabile che l’Italia, culla del sindacalismo e la Toscana, considerata la culla della civiltà  moderna, possano tollerare ancora questa nuova schiavitù imposta da una criminalità tanto spietata quanto organizzata.
La strage di domenica ha gettato un’ombra su Prato e sulla sua presunta indifferenza a questo fenomeno. Nulla di più falso: l’amministrazione comunale negli ultimi quattro anni ha eseguito ben 1400 controlli nei capannoni gestiti da cinesi, 600 sono stati sequestrati insieme a 26mila macchinari tessili, ma tutto questo non è bastato a fermare la macchina infernale del lavoro nero e dello schiavismo. Uno schiavismo attraverso il quale prospera il distretto illegale, che ha un giro d’affari di quasi due miliardi di euro all’anno che sfuggono a ogni controllo e un flusso di denaro verso la Cina di 500 milioni di euro all’anno attraverso i monoy transfer.
Da anni Prato chiede un intervento straordinario dello Stato per ripristinare la legalità in quello che il procuratore Tony ha definito un “Far West”. Legalità che non significa solo recupero dell’evasione fiscale, ma impegno a tutto campo a partire dall’arresto dei mercanti di schiavi. Io ringrazio le forze dell’ordine per l’infaticabile opera quotidiana che svolgono sul territorio, ma sono tutte sotto organico. Prato è stata lasciata sola dallo Stato, e io chiedo oggi che il governo riunisca subito il tavolo nazionale per Prato e che i ministri dell’Interno, della Gisutizia, del Lavoro e della Salute vengano a rendersi conto dell’unicità di un Comune con 250mila abitanti che ospita la seconda comunità cinese d’Europa dopo Parigi. Altrimenti, i discorsi e le commemorazioni cadranno ancora una volta nel vuoto. E’ l’ora che lo Stato si riappropri di un pezzo del suo territorio lasciato per troppo tempo in mano alla mafia cinese”.

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