9 Dicembre 2013

Prato convocata a Roma dal ministro Alfano. Gestri: “Servono interventi a tutto campo”


Il Tavolo nazionale per Prato si riunirà per la prima volta giovedì pomeriggio, alle 16, al ministero dell’Interno. La convocazione, firmata dal ministro Alfano, e indirizzata al presidente della Regione Enrico Rossi, al presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri e al sindaco di Prato, Roberto Cenni, è arrivata sabato mattina (Leggi l’articolo).
Il presidente della Provincia, Lamberto Gestri, ha condiviso con il sindaco di Prato, Roberto Cenni, l’esigenza di un incontro con tutti i sindaci, le categorie economiche e i sindacati per mettere a punto, insieme, un piano di priorità. “Ho raccolto l’esigenza di confrontarci per scrivere insieme una piattaforma comune dove si indichino a quali emergenze dare priorità e su quali progetti puntare”, afferma Gestri. “Al Tavolo per Prato ci è stato annunciato che siederanno i rappresentanti dei ministeri della Salute, dello Sviluppo economico, dell’Economia e delle Finanze, degli Affari esteri, dell’istruzione, dell’Università, della Giustizia, dell’Integrazione, l’Agenzia delle Dogane e l’Agenzia delle Entrate. Si apre finalmente una prospettiva di intervento a tutto campo. E’ necessario che Prato si mostri unita e indichi subito progetti concreti che devono essere sostenuti”, aggiunge il presidente. All’incontro sono stati invitati i sindaci di Montemurlo, Vaiano, Vernio, Cantagallo, Poggio a Caiano e Carmignano. Con loro i presidenti di Unione industriale, Cna e Confartigianato, i segretari di Cgil, Cisl e Uil e i rappresentanti dei commercianti.
Nelle lettera di convocazione il ministro Alfano chiarisce che il Tavolo nazionale per Prato “ha l’obiettivo di sviluppare , anche in sinergia con le istituzioni locali, un piano di interventi utili. Da un lato, a rendere più incisive le misure di contrasto di tutti i fenomeni di illegalità legati all’imprenditoria, soprattutto straniera , in materia previdenziale, fiscale, commerciale e di sicurezza sui luoghi di lavoro, e dall’altro, a migliorare il processo di integrazione delle comunità di stranieri”.

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