22 Dicembre 2013

Riforma Province, addio a consiglieri e assessori. E non si voterà più per il presidente. Rischio annessione alla Città Metropolitana per alcuni Comuni


La Provincia di Prato è salva ma di fatto viene depotenziata dei suoi poteri. Non ci saranno più assessori e consiglieri provinciali e il presidente della Provincia non verrà più eletto dai cittadini ma nominato dai sindaci del territorio. E’ quanto emerge dopo l’approvazione della Camera del disegno di legge sulle Province e Città Metropolitane, votato in aula ieri sera a Roma. Il Ddl trasforma i consigli provinciali in assemblee dei sindaci, che lavoreranno a titolo gratuito. I sette rappresentanti dei Comuni della provincia pratese dovranno poi nominare fra loro un presidente, anch’esso a titolo gratuito. Rispetto ad oggi, quindi, non bisognerà pagare gli stipendi a presidenti, consiglieri e assessori. E i cittadini così il prossimo giugno non saranno chiamati alle urne per decidere il nuovo presidente della Provincia. Nel disegno di legge si dà vita anche alle nove Città Metropolitane, fra cui quella di Firenze. Per ognuno dei Comuni pratesi confinanti con il territorio fiorentino c’è la possibilità di decidere se farsi annettere alla Città Metropolitana o continuare sotto la Provincia di Prato. E proprio il presidente uscente, Lamberto Gestri lancia un monito: “Attenzione a possibili sorprese – spiega – lo sviluppo e le risorse saranno tutte concentrate nelle Città Metropolitane e quindi non mi stupirei se qualche Comune pratese decidesse di andare con Firenze”.

In attesa dell’approvazione del Senato comunque il Ddl ha fatto nascere già numerose polemiche e il presidente dell’Unione delle Province, Antonio Saitta ha preannunciato “ricorso alla magistratura”. “In questo Ddl – conclude Gestri – ci sono profili di incostituzionalità. Vedremo nei prossimi mesi cosa accadrà”.

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