29 Gennaio 2014

Bonacchi (FI): “Un errore escludere da subito Vittorio Sgarbi dai possibili direttori del Pecci”


“Penso sia un errore escludere Vittorio Sgarbi dalla corsa a direttore del Museo Pecci, compiuta dai cosiddetti saggi che hanno avuto il compito di fare una prima scrematura dei candidati a questo importante incarico. Inutile entrare nel merito delle loro competenze e dei loro curricula, credo solo che sia sbagliato cancellare da subito il nome di un personaggio con le qualità e il talento di Sgarbi: è vero, da una parte, che si tratti di una figura esuberante e incontenibile, che a molti può apparire fin troppo ingombrante, che può non piacere o restare perfino antipatica. Ma la motivazione addotta, ossia che Sgarbi abbia già molto da fare, può sembrare ridicola, se non apparire addirittura un pretesto. Dopo tutto, le persone di talento non hanno bisogno di stare troppo tempo dietro a una scrivania, figuriamoci quando si tratta di questioni legate all’arte, soprattutto quella contemporanea” è il commento del consigliere di Forza Italia, Andrea Bonacchi, alla notizia diffusa oggi nella breve nota del Centro Pecci nel quale si comunicava l’esclusione di Sgarbi dalle selezioni per l’incarico di direttore del Museo pratese.
“Un Museo come il Pecci – continua Bonacchi – non ha solo bisogno di rilanciarsi, ma di spiccare il volo una volta per tutte, dopo decenni di scarsi, se non pessimi, risultati in termini di bilancio e visitatori. Credo che Sgarbi, in primis con le sue capacità, ma non ultimo anche per la sua notorietà al grande pubblico, avrebbe contribuito non poco ad avvicinare molte persone a una struttura sconosciuta o poco nota come il Pecci, che la gente comune, tra sovvenzioni e finanziamenti pubblici, paga già anche senza pagare il biglietto per visitare le sue mostre o la collezione permanente. Spero che il futuro Direttore, al quale deve andare un preventivo buon lavoro chiunque egli sia, debba prima di tutto essere capace di rendere il Pecci un’attrazione culturale, artistica e turistica, non solo per esperti, ma anche per le decine di migliaia di persone, Pratesi e non, che in tutti questi anni non hanno mai varcato la soglia del suo portone d’ingresso”.

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