28 Gennaio 2014

Capannoni cinesi, 1570 imprese controllate in 4 anni e mezzo. Milone: “Potevamo fare di più: rimpiango i blitz del 2009”


Ammonta a 1.570 il totale delle imprese controllate nei 4 anni e mezzo dell’attuale amministrazione, mentre il numero dei macchinari sequestrati è pari a 27.622 e quello degli immobili raggiunge le 612 unità. Nel 2013 le ditte controllate sono state circa una al giorno (344), quasi tutte irregolari (il 94 per cento); 5.538 i macchinari sequestrati e 100 gli immobili. A questi ultimi, nella maggior parte dei casi, sono stati contestati gli abusi edilizi a causa della destinazione di alcune parti a uso dormitorio. “Invito il governatore della Toscana Enrico Rossi a visitare un capannone, anche con un suo tecnico al seguito. Vorrei che si rendesse conto del problema e mi spiegasse come è possibile legalizzare questi tipi di dormitori” ha detto l’assessore Aldo Milone, il quale ha anche invitato Renzi a partecipare ad un blitz durante “una pausa caffè” della segreteria nazionale del Pd, che il sindaco di Firenze ha intenzione di convocare a Prato.
Relativamente ai capi d’abbigliamento sequestrati, perché privi di etichetta, nell’anno 2013 sono stati 8.415, mentre nei 4 anni e mezzo di operato della giunta Cenni il totale di articoli è di 22.271.
Per quanto riguarda le entrate provenienti dalle sanzioni relative alle violazioni riscontrate durante i controlli, il Comune di Prato nel periodo dal luglio 2009 a tutto il 2013 ha incassato un totale di 1.476.031 euro, di cui 448.084 nel 2013, contro i 215.674 euro degli anni dal 2006 al giungo 2009.

“Dopo la tragedia di via Toscana dello scorso 1 dicembre – ha detto Milone – mi aspettavo un aiuto concreto da parte delle istituzioni di più alto livello gerarchico, in primis la Regione, in tempi molto molto più brevi. Stiamo ancora aspettando gli ispettori promessi da Rossi da almeno 2 mesi. E speriamo che siano opportunamente formati e di aiuto al gruppo interforze, perchè se dovessero soltanto segnalare delle prescrizioni, rischieremmo di dover tornare più volte nello stesso capannone per i controlli”. Tra i dati presentati questa mattina, anche quelli relativi ai controlli effettuati all’indomani della tragedia, dal 2 dicembre 2013 ad oggi: 41 imprese controllate, 683 macchinari e 17 immobili sequestrati.
Relativamente al lavoro svolto in questi anni nel contrasto all’illegalità, Milone ha commentato: “Era necessario tirare fuori tutto questo magma sommerso, farlo emergere. Non è accettabile di fronte a queste situazioni nascondere la polvere sotto il tappeto”.
Milone ha detto di “rimpiangere il primo anno di legislatura quando con il questore Savi in un giorno si chiudevano 30 o 40 aziende in una strada. Se avessi avuto il medesimo appoggio negli anni successivi, con adeguati supporti di personale da parte del Ministero degli Interni, avremmo potuto fare molto di più”.

Sui familiari delle sette vittime di via Toscana, costretti a dormire in condizioni  di fortuna in un pronto moda a Iolo, Milone commenta: “Sono stati abbandonati dai connazionali e dalle autorità consolari, capaci di fare una fiaccolata e di sostenere con 110 mila euro i reparti di ginecologia e pediatria dell’ospedale, ma non di aiutare concretamente queste persone”.

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Stefano
Stefano
10 anni fa

Quindi con questi numeri, l’ illegalità non c’è più. No perché se così non è ( e non è) bisognerà trovare un’ altra strada o no ?