12 Gennaio 2014

Duplice ricovero odissea per un noto mister al Nuovo Ospedale: “Diagnosi sbagliata e 17 ore in attesa al pronto soccorso”


Un banale incidente in scooter lungo l’autostrada ha rischiato di trasformarsi in una esperienza tragica. E’ la storia di un noto allenatore di calcio pratese che lo scorso 2 gennaio è caduto in scooter all’altezza del casello autostradale Prato Est. Il mister si è rivolto alle cure del pronto soccorso del Nuovo Ospedale, ma da qui è cominciata una vera odissea, fatta di dimissioni affrettate, diagnosi sbagliata e dolori lancinanti. Ma andiamo con ordine. L’allenatore arriva al pronto soccorso avvertendo qualche piccolo dolore e dalla tac risulta la presenza di liquido interno fra reni e pancreas. Il tecnico viene messo in degenza veloce e nella tarda mattinata del 4 gennaio viene dimesso. Peccato però che al ritorno a casa l’allenatore comincia ad avvertire dolori lancinanti, che dopo appena tre ore dalle dimissioni lo costringono a chiamare un’ambulanza e a farsi riportare al pronto soccorso. “Qui – spiega – sono stato costretto a passarci ben 17 ore prima di essere ricoverato, visto che non c’erano letti disponibili. Alla fine mi hanno messo nel reparto di otorinolaringoiatria, anche se non era quello giusto per il mio caso. L’attesa è stata un incubo, nemmeno la morfina riusciva a calmare il dolore”.
Una volta ricoverato all’allenatore vengono rifatti gli esami e quella che inizialmente si pensava fosse un ciste era in realtà un maxi ematoma. “Mi hanno detto che la situazione era grave – spiega il tecnico – e che dovevo assolutamente riposare. All’inizio mi volevano operare d’urgenza, poi è arrivato un bravo medico che ha preso la situazione in mano e che è riuscito senza operazione a portarmi alle dimissioni dall’ospedale di ieri pomeriggio. Adesso devo stare in assoluto riposo, ma ho voluto raccontare questa storia perchè credo che sia giusto che tutti i pratesi sappiano quello che si sta vivendo al Nuovo Ospedale”.

Stefano De Biase

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Paola lelli
Paola lelli
10 anni fa

Mi spiace dirlo ma non e’il nuovo ospedale a non funzionare ma I medici del pronto soccorso……..troppa superficialita’ nel valutare le diagnosi….purtroppo lo dico per esperienza…bisognaaver fortuna di capitare nelle mani di uno che fa il suo lavoro con cosenza…

cristina
cristina
10 anni fa

Sig.ra Paola LEI non sà quello che dice,se lavorasse li dentro(Pronto Soccorso)o avesse avuto esperienze come LEI dice parlerebbe diversamente perchè non ci sono le condizioni giuste per lavorare.Certo il P.S è sempre pieno anche di persone che hanno dal male all’orecchio,mal di pancia,o va più volte di intestino o altre patologie che potremmo parlare con il nostro medico di famiglia…ma no è giusto correre al P.S. La farei lavorare li dentro……

Letizia
Letizia
10 anni fa

Signora Paola , simili affermazioni nei confronti del personale medico del PS mi sembrano molto ma molto gravi..parlare di ‘troppa superficialità’ e’ , a mio avviso, vergognoso.. Il personale del PS, tutto, lavora spesso in condizioni difficili, esclusivamente per il bene dei pazienti , non si tratta di ” fortuna” , come dice lei,nel trovare la persona che lavora con coscienza!
Mi sembra eccessivo il suo punto di vista e non mi meraviglia di non essere l unica a non condividerlo…

NIK
NIK
10 anni fa

io condivido in pieno il parere della sig Paola purtroppo per esperienza diretta con mia mamma con esperienza negativa al massimo e per negligenza principalmente di una dottoressa ,va da sé logicamente che c’è sempre chi fa il proprio dovere ma purtroppo il pronto soccorso dell’ospedale di Prato non riscontra parere favorevole per giusti motivi

Carlo
Carlo
10 anni fa

Io credo che come tutti i posti, chi fa la differenza è il soggetto che ci capita, io ho avuto delle splendide esperienze al reparto oculistico e per mia moglie al reparto maternità, ma sono anche stato dimesso senza capire cosa avessi e mi sono dovuto rivolgere da uno studio ecografico a pagamento per capire che avevo i calcoli renali!