14 Gennaio 2014

Il trasferimento del 118 a Firenze potrebbe slittare, domani incontro decisivo tra Asl e sindacati in vista dello switch off


Dalla Cgil di Prato la richiesta è chiara, ossia quella di conoscere con esattezza la tempistica e i particolari per quel che riguarda il trasferimento della centrale operativa del 118 da Prato a Firenze: alla vigilia dell’incontro con la Asl fissato per domani e a pochissimi giorni dalla chiusura del 118 pratese ancora mancano delle rassicurazioni, che la funzione pubblica del sindacato spera di ottenere domani. “Ci attendiamo – sono le parole di Lorenzo Pacini della Cgil Funzione Pubblica di Prato – che l’Azienda rispetti gli accordi presi lo scorso ottobre, ossia che venga garantito ai dipendenti che aiuteranno a fare questo trasferimento un periodo intermedio limitato ai 4 mesi e un reintegro futuro dentro il sistema dell’emergenza territoriale. Siamo alla fine di questo importante passaggio, che però verosimilmente potrebbe avvenire tra la fine del mese e l’inizio di febbraio”.
E in effetti, come sottolineato da Lorenzo Pacini, è molto probabile che la scadenza per lo switch off del 20 gennaio venga posticipata di qualche settimana. È improbabile invece, secondo la Cgil, il trasferimento definitivo del bacino d’utenza pratese da Firenze a Pistoia, così come richiesto invece dal presidente generale delle Misericordie Alberto Corsinovi. Per i sindacati sembra non esserci alcun dubbio che la centrale operativa resterà in maniera stabile a Firenze, anche dopo il 2017, termine ultimo del riassorbimento delle centrali da sei a tre sul territorio regionale. “Non abbiamo preclusioni nei confronti di Pistoia – dice ancora Pacini – ma questo passaggio era già stato deciso con Firenze, e cambiare le carte vorrebbe dire allungare i tempi di molto”.
Ancora critica sul caso 118 l’amministrazione comunale, secondo cui la cancellazione della centrale operativa pratese non sarebbe stata necessaria. Dall’assessore Mondanelli anche amarezza per non essere stati considerati come attori decisivi per questo passaggio. “Abbiamo accettato il progetto della ripartizione di area vasta – spiega Dante Mondanelli – chiedendo però di essere coinvolti al tavolo di coordinamento. Questo non è avvenuto; mi pare che le indecisioni siano ancora tante, troppe, ma ormai il Comune non può che stare a guardare”.

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