16 Gennaio 2014

Pasticcio centrale 118, i sindacati chiedono la conferma del trasferimento a Firenze


“Fin dal 2011 le organizzazioni sindacali avevano segnalato l’inadeguatezza dei locali e dei sistemi informatici della Centrale Operativa 118 di Prato, chiedendo esplicitamente all’azienda: o un investimento adeguato o un processo di riorganizzazione con appoggio presso un’altra centrale”. Inizia così il testo unitario dei sindacati sulla questione del trasferimento della centrale operativa del 118, a seguito del caos di questi giorni (Leggi l’articolo).
“Successivamente la decisione della Regione, avvenuta a dicembre, di prevedere sei centrali (dovuta più ad esigenze politiche che ad esigenze tecniche), quale fase transitoria per giungere alle 3 previste nel corso del 2016, non ha comunque reso meno urgente la necessità di trasferire o adeguare la nostra centrale. Di fronte alla scelta aziendale di non investire ulteriormente nell’attuale centrale, i sindacati fuori da ogni logica di campanile, hanno cercato un accordo che ponesse le basi per tutelare la sicurezza dei cittadini e degli operatori. L’Azienda con l’avallo del coordinamento dell’Area Vasta Centro e della Regione Toscana, ha individuato in quella di Firenze la centrale più idonea. In virtù di tale scelta è iniziato un percorso negoziale tra sindacati e Direzione Aziendale, giungendo ad un accordo sul personale, ad un investimento finanziario, ad una convenzione tra le due Aziende e l’invio a Firenze degli infermieri per effettuare la formazione opportuna. Nella giornata di ieri, alla fine di un lungo percorso ad ostacoli, si sono riuniti i tavoli di trattativa sindacale, durante i quali l’azienda ha comunicato ufficialmente che nella giornata del 28 di Gennaio si sarebbe proceduto al cosiddetto switch-off su Firenze. Parallelamente venivano definiti e concordati tra il personale della Centrale Operativa 118 di Prato e la dirigenza infermieristica di Firenze, gli ultimi accorgimenti tecnici. Alle 17 di ieri i sindacati apprendevano, dai giornalisti prima ancora che dall’azienda, che l’assessore Marroni, a seguito di un incontro con le Associazioni di Volontariato locali e regionali, sospendeva le procedure di trasferimento. Appare grave, inaccettabile e fuori tempo massimo, la decisione unilaterale assunta dall’assessore della Regione Toscana. Di fatto si contraddicono le comunicazioni effettuate dall’Azienda nell’incontro di lunedì 13 gennaio alla presenza di Società della Salute, Conferenza dei Sindaci e sindacati mettendo inoltre in discussione gli accordi sindacali sottoscritti e delegittimando le istituzioni e le parti sociali della provincia. E’ evidente come le ragioni dei cittadini, dei lavoratori, e delle istituzioni locali del territorio pratese, tese ad avere una sanità più efficiente e più sicura, siano state accantonate, e siano invece prevalse le pressioni corporative di una parte. Le organizzazioni sindacali tenuto conto dello stato di avanzamento della procedura di trasferimento su Firenze, ritengono inconcepibile e priva di alcuna motivazione la sospensione di tale percorso. Chi ha assunto tale decisione deve essere consapevole di determinare una nuova lunga fase di incertezza, mantenendo i lavoratori ed il servizio in una condizione di precarietà. I sindacati chiedono formalmente all’Asl, ma soprattutto all’assessore Marroni un atto di coerenza verso gli impegni assunti fino alla mattinata di ieri, nel rispetto della dignità, della professionalità dei lavoratori e della salute dei cittadini”.

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