7 Febbraio 2014

Centro Trasfusionale: da marzo apertura alle 7:30, due domeniche di raccolta sangue e wifi libero. La sfida del 2014 è sensibilizzare gli stranieri alle donazioni


Un Centro trasfusionale sempre più a servizio del donatore, che da marzo sarà aperto dalle 7:30 e due domeniche al mese, anziché una: sono i progetti per il 2014 della Asl 4 di Prato, che ha presentato stamani i dati relativi al 2013 delle donazioni di sangue, in linea con l’anno precedente nonostante i due giorni di stop forzato e i problemi legati al trasferimento dalle vecchie sale da Sant’Orsola alla nuova struttura. “Per venire ancora più incontro alle persone che utilizzano il loro tempo per donare sangue – ha aggiunto Simona Carli, direttore sanitario della Asl 4 – sarà attivato nelle sale del centro trasfusionale anche lo wi fi libero e saranno disponibili per le associazioni di volontariato alcuni banconi nella hall dell’ospedale, per le loro attività e la distribuzione del materiale informativo”. In totale, lo scorso anno sono state registrate quasi 12mila donazioni, che hanno reso possibile l’autosufficienza di sangue per quel che riguarda la nostra provincia. “E siamo soddisfatti anche nel notare – ha sottolineato da parte sua Antonio Crocco, direttore di medicina trasfusionale dell’ospedale pratese – che nel mese di gennaio 2014 rispetto all’anno precedente c’è stato un aumento di circa il 4% sulle donazioni, soprattutto nel presidio ospedaliero. Quindi vuol dire che il donatore viene volentieri nel nuovo ospedale”. Una notizia per cui l’Asl ha di che sperare, grazie anche alle attività e all’impegno delle associazioni di volontariato – ringraziate dal direttore generale Edoardo Majno “per il loro prezioso servizio e le attività che svolgono”: “È necessario puntare molto sulla promozione – sono le parole di Folco Grifoni, presidente Avis comunale – e abbiamo messo già in ponte diverse iniziative, come ad esempio un applicazione per il cellulare, incontri e dibattiti”; “Siamo finalmente riusciti a far aprire anche una seconda domenica – evidenzia soddisfatto Stefano Gabbuggiani, amministratore nazionale Fratres – adesso dobbiamo impegnarci tutti per nuove iniziative. Senza attività e promozioni organizzate dalla pubblica amministrazione, le associazione sono le uniche su cui si può contare”. Fondamentale, in questo senso, stringere ancor più i legami con le associazioni culturali e le realtà legate ai cittadini non italiani: la sensibilizzazione delle seconde o le terze generazioni di cittadini stranieri – come ha accennato Simona Carli – sarà uno dei punti su cui le associazioni e la Asl dovranno puntare nel 2014 se vogliono guardare al futuro. E la difficoltà sarà proprio avvicinare la popolazione cinese, la cui cultura appare refrattaria a questo tipo di pratica sanitaria; tutto questo per puntare a un obiettivo di non poco conto per la struttura ospedaliera: far diventare Prato la prima città in Toscana per donazioni.

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