Giornata del malato, Agostinelli: “Non lasciamo soli quanti soffrono”


“Chiediamo al Signore di essere tutti sanati, come il lebbroso tornato da Gesù dopo essere stato guarito. Dei dieci su cui era sceso il miracolo, solo uno ritorna. Nove erano stati guariti, ma uno solo sanato”: è l’affettuoso e accorato invito che il vescovo Agostinelli ha rivolto a tutti i presenti alla messa per la Giornata del malato, celebrata dal presule assieme ad altri sacerdoti, questo pomeriggio alla chiesa della Madonna dell’Ulivo. Tantissimi i presenti, a testimonianza di una forte volontà di conforto e di accoglienza. Alla funzione, dopo un discorso iniziale del dottor Baldi, responsabile della pastorale sanitaria della diocesi, che ha esortato le istituzioni a non dimenticare mai chi ha più bisogno, anche monsignor Agostinelli ha ringraziato le associazioni di volontariato e ha chiesto attenzione da parte di tutti: “Abbiamo tante difficoltà – ha detto il vescovo – male peggiore di tutte è la solitudine. Anche durante la visita pastorale vado a trovare molti malattie mi affligge il fatto che molto sono lasciati soli. Il Signore ci cerca e ci ama, e allo stesso modo noi dobbiamo amare chi ha più bisogno”. Durante l’omelia il presule ha anche esortato i presenti a cercare la volontà di vivere, non di sopravvivere, percorrendo un itinerario che va dalla religione alla Fede, perchè solo con Gesù l’esistenza acquista un senso. Accorato da parte del vescovo Franco anche il riferimento alla grotta di Lourdes, di cui oggi ricorre l’anniversario delle apparizioni: “chi c’è stato lo sa bene- ha detto ancora il presule – Lourdes per noi è come una casa, perché vi troviamo coraggio e consolazione. Ma anche noi qui presenti e la nostra comunità dobbiamo essere una piccola Lourdes, che ogni giorno dà gioia e forza”.

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