2 Febbraio 2014

Non solo critiche: i pazienti difendono il nuovo ospedale. Ecco due storie positive sulla sanità pratese


Dopo l’uscita dell’assessore alla sicurezza, Aldo Milone che ha detto “Al nuovo ospedale se non hai qualche amico rischi di morire” (Leggi l’articolo), si sono scatenati i commenti fra coloro difendono e attaccano il Santo Stefano. Fra questi sono emerse due storie positive, che mettono in buona luce l’operato della sanità pratese. La prima è quella raccontata da “Rospopratese”.
“Giovedì 23 gennaio – scrive – mi sono presentato al pronto soccorso alle 14,45 perchè dal giorno avanti avevo un grosso dolore al petto. Nel giro di 10 minuti ero già dentro, mi avevano già misurato la pressione e mi hanno fatto un tracciato. Neanche 20 minuti dopo è scesa una dottoressa dall’Utic che ha provveduto a farmi un’altra analisi e ha avvertito la sua Unità che stava arrivando un paziente per una probabile angioplastica. Mi hanno portato su nel reparto, mi hanno preparato per l’intervento e praticamente nel giro di 60/70 minuti ero già in sala operatoria dove mi hanno eseguito l’angioplastica. Ho subito riscontrato (anche nel primo medico che mi ha visitato e che ringrazio anche se non so il nome) una grossa professionalità. Lo stesso dicasi del reparto dove sono stato ricoverato per 5 giorni. Questa è la mia esperienza di appena una settimana fa”.
Poi c’è il racconto di Simonetta. “Sto affrontando una malattia particolarmente importante – scrive – e, dal momento in cui sono stata presa in carico, prima dal Centro di Prevenzione Oncologica di Porta Leone, quindi del reparto di Chirurgia del MPO ed attualmente dall’U.O. di Oncologia, mi sono sentita accolta e seguita come persona oltre che come paziente. I disagi all’interno del NOP sono indubbi, ma va comunque reso onore a tutto il personale che si prodiga per non “fomentare” i disagi ma cercare di fornire, in modo più che adeguato, i servizi ai cittadini”.

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NIK
NIK
10 anni fa

mi fa molto piacere per loro ma purtroppo restano casi isolati il pronto soccorso non è adeguato per una città come Prato e chi l’ha voluto lo sapeva (perché era insufficente anche prima )ma della nostra salute chi ha in mano il potere se ne frega altamente e oltre a non essere organizzati io non ho trovato nemmeno molta professionalità dai più ,poi va da sé che qualche medico e infermiere lavora ancora con coscienza .Mi piacerebbe sapere in quanto a organizzazione logistica come hanno fatto a non progettere dei percorsi protetti per i ricoverati :mia madre dal reparto dove era ricoverata è stata portata con il proprio letto agli ambulatori per un’esame passando dalla portineria in mezzo all’andirivieni e con sbocchi d’aria e di freddo ,non ho mai visto niente del genere nemmeno in ospedai vecchi figuriamoci in uno progettato ora ! Ma questi che han fatto questi progetti son stati alla solita fonte di Antonio Mastrapasqua ?

pisolo
pisolo
10 anni fa

Perchè un si manda Milone a dirigere l’ospedale di Prato dopo gli stratosferici risultati ottenuti nel campo della sicurezza? Potrebbe ripetersi. Aldo sai come diceva il tuo conterraneo Toto’? Ma ci faccia il piacere!

NIK
NIK
10 anni fa

cosa c’incastra Milone ? come battuta non fa nemmeno ridere

agostino
agostino
10 anni fa

Chi li pensa, li decide e li progetta, spesso va a curarsi da un’altra parte.
Gli ospedali non sono fatti solo per l’alta intensità di cura. Quando verrà dimesso e sarà bisognoso di ulteriori cure ne riparliamo (rospo peatese)…

pisolo
pisolo
10 anni fa

Caro Nick se hai letto bene l’articolo Milone ci incastra eccome perchè fa pesanti critiche sulla struttura organizativa dell’ospedale, lui che si occupa di altri aspetti organizzativi con risultati devastanti vuole sindacare su una questione di cui non è competente avendo oltretutto fallito in quella che doveva essere la sua scommessa vincente! Non è una battuta caro NICK è la verita’ e come tale farebbe ridere se non ci fosse da piangere!