In tempi di quasi campagna elettorale e di insediamenti di governo si può parlare di consultazioni: è quello che è avvenuto ieri a palazzo comunale. Su invito del sindaco sono stati chiamati circa una settantina di imprenditori locali. Una ventina hanno risposto all’appello, riunendosi per discutere del futuro del Prato e della questione stadio. Un modo, da parte dell’amministrazione, per cercare di capire se in città c’è qualcuno disposto ad accollarsi il dopo Toccafondi. La risposta non è stata certo confortante. Da tempo il patron biancazzurro ha manifestato l’intenzione di lasciare a giugno la guida del Prato (se non del tutto, almeno delle quote di maggioranza), invitando il Comune a trovare possibili soci o acquirenti. Nelle scorse settimane si sono rincorse le voci di un possibile accordo con la Fiorentina, per fare del Prato una sorta di società satellite dei viola, una squadra dove far crescere i giovani talenti gigliati. Le trattative per questo tipo di accordo sono ancora vive, anche se si tratterebbe solo di una partnership tecnica. Insieme al sindaco Cenni, agli assessori Caverni e Grazzini, ieri c’erano anche alcuni imprenditori locali, rappresentanti di banche, istituti di credito e fondazioni. Tra gli altri erano presenti esponenti della New Mill, del Lanificio Baroncelli e Massimo Logli, già in passato main sponsor dei biancazzurri. Il Prato era rappresentato da un consigliere e dal commercialista. Nell’incontro sono stati esaminati i possibili scenari che si apriranno a giugno, che decideranno il futuro del Prato. Dal possibile accordo con la Fiorentina ad un binomio nuovo socio o nuovi soci più Toccafondi, fino al passaggio di consegne con un nuovo proprietario o, viceversa, alla mancata iscrizione della squadra ai campionati professionistici. Dal canto loro gli imprenditori e gli altri invitati all’incontro non hanno espresso l’interesse concreto a rilevare la società o la maggioranza del Prato, dicendosi disposti al massimo a fare una cordata collettiva per una sponsorizzazione di massa. La questione sarà affrontata nuovamente in una prossima riunione, ma per il momento il futuro del Prato resta ancora avvolto dall’incertezza.
se dobbiamo essere la succursale della florentia viola,é meglio che la società prato si dichiari fallita,e riparta di dilettanti;siamo sudditi di firenze,vogliono fare la pista parallela e farci morire,e quelli si sottpmettono in ambito calcistico?ma la società prato non.pensa ai cittadini???
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ooommmiodddio !! mi sto scompisciando dalle risate a leggere il solo titolo !!
ma che poensate che ci sia un fesso di tohir che si piglia l’a.c.toccafondese ??
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@bob meglio partire dal basso che in mano dei lividi!!!!!!
ma un azionariato popolare un sarebbe fattibile? se fa un passo indietro il toccafondi……….