1 Febbraio 2014

Riccardo Bini si candida con “Città Forte”: “Non rinnego il passato, ma serve un cambiamento fatto di azioni e non di parole”


“Città Forte” esce allo scoperto. Il candidato sindaco del movimento sarà Riccardo Bini, già consigliere provinciale e comunale, con un passato politico in Forza Italia e nel Pdl. L’obiettivo è quello di posizionarsi nell’area di centrodestra, per recuperare tutti i voti degli elettori scontenti e insoddisfatti. Chiara dunque l’opposizione al Pd (e alla candidatura di Biffoni), ma altrettanto chiara anche l’opposizione ad un certo tipo di centrodestra, rappresentato in primis dalla figura del sindaco uscente Roberto Cenni o di chiunque decida di candidarsi eventualmente al suo posto e da tutti coloro che ancora non hanno deciso di staccarsi con forza dalla attuale maggioranza. “Non ci piace un certo tipo di politica – spiega il presidente de movimento, Giacinto Gelli – alla fine non c’è molta differenza fra l’attuale centrodestra e il centrosinistra. Siamo per un cambiamento fatti di azioni e proveremo a recuperare la fiducia degli elettori delusi”. Per adesso “Città Forte ha deciso di correre da sola, anche perché le auspicate alleanze con gli Indipendenti per Prato, con il gruppo civico  Idee per Prato e con i vecchi dissidenti Udc sono naufragate ancora prima di nascere: “Non è stata certo una nostra scelta. Sembrava dovessimo creare un unico grande polo civico, tanto che stavamo pensando di inaugurare una sede unica prima di Natale – precisa il vicepresidente Sergio Gaiffi – poi le sirene del Nuovo Centro Destra hanno rallentato e reso impossibile una presentazione unitaria. Siamo comunque aperti a collaborazioni, ma abbiamo deciso di fare uno scatto in avanti. Se qualcuno deciderà di seguirci condividendo i nostri ideali sarà il benvenuto”. Un movimento che punta a valorizzare l’eccellenza e la meritocrazia, indipendentemente dalla carta anagrafica o dalle precedenti esperienze politiche. Per questo Riccardo Bini è stato ritenuto il compromesso migliore e la figura ideale. Guai a etichettarlo come parte del vecchio sistema di fare politica, anche perché è stato uno dei primi a prendere le distanze dalla giunta Cenni: “E’ stata un’esperienza che non rinnego, ma che mi ha deluso, per le scelte sbagliate fatte dalla mia stessa parte politica – spiega Bini – Mi metto in gioco in prima persona perché credo che un cambiamento sia possibile e, soprattutto, necessario. Cambiamento che deve essere concreto. Fatti, non parole. I temi da affrontare sono tantissimi”. Sui muri della nuova sede di via Garibaldi (proprio accanto al Duomo) è pitturato una specie di decalogo con i punti sostenuti o meno dal movimento. Si a privatizzare le partecipate; si alla Palla grossa, a patto di spostarla da piazza Mercatale, magari in zona stadio; si a Vittorio Sgarbi come direttore del Pecci o ancora sì ad un termovalorizzatore energetico e all’interramento della Declassata in zona soccorso. Un no deciso, invece,  alla torre al vento, alla pista parallelo convergente di Peretola e ai vecchi “inciuci” delle politiche locali. Fra le proposte più curiose quella di una lotteria legata agli scontrini emessi con premi fiscali e contributivi per i commercianti, nel tentativo di incentivare l’emersione del nero.  “Proveremo a stare il più possibile a contatto con la gente durante la campagna elettorale, perché vogliamo mettere al primo posto i bisogni reali dei pratesi – precisano Bini, Gelli e Gaiffi –   Sviluppo, sicurezza, libertà, legalità sono solo alcuni dei temi centrali. La sfida è ardua, ma proveremo a restituire vigore alle speranze di tutti quei cittadini delusi sia dal centrodestra sia dal centrosinistra”.

 

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