L’etichetta recitava “Cachemire”, oppure “lana merinos” o ancora “seta”, ma in realtà si trattava di un misto fra peli di topo, di altri animali, acrilico e viscosa. E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Livorno e di Roma che hanno arrestato 14 cinesi per frode in commercio. La mente era un grossista di Sesto Fiorentino che riforniva tutta l’Italia centrale, comprese le province di Prato e Firenze, di capi made in China. La maggior parte acquistati proprio da imprenditori e commercianti orientali. A sua volta il grossista si riforniva dei capi d’abbigliamento da cinque società con sede a Roma. A fare scoprire la frode è stata un’indagine partita da Rosignano Marittimo, dove a seguito di un controllo in una ditta cinese, le forze dell’ordine si erano insospettite dal fatto che capi con etichetta “cachemire” venivano venduti a prezzo stracciato. Da qui la decisione di analizzare i tessuti e la scoperta che erano composti da un misto di peli di animale, acrilico e viscosa. Poi sono scattati i controlli nelle aziende di tutta la Toscana e di Roma, arrivando al sequestro di oltre un milione di capi d’abbigliamento.
…morbidi dovevano essere!
In gattabuia ‘sta gente! e teniamocela!
O non era l’anno del cavallo,mica quello del topo!
figurati stanno vuotando le carceri questi non vedono nemmeno la porta del carcere grazie politici
che dire…. sono arrivati al TOP!
Le risorse dì PD/SEL/IDV …Vota BIFFONI!!
ci sarà stata anche un po’ di Topa…voglio sperare…