27 Marzo 2014

Cascine di Tavola, nelle scuole dell’infanzia arriva la Bozza pratese preparata con i grani antichi


Dalle Cascine di Tavola, alle tavole delle scuole di Prato: da circa tre settimane 630 bambini degli istituti dell’infanzia del Comune stanno avendo la possibilità di gustare, ogni giorno nelle loro mense, il pane ottenuto attraverso la lavorazione dei grani antichi coltivati nel terreno del podere “Le Polline”.
Si tratta di un pane genuino e sano, prodotto utilizzando varietà di frumento con glutine di media e bassa forza, più tollerabile e digeribile ma soprattutto più rispettoso in termini di salute. Il consumo della “Bozza di Prato” ottenuta tramite l’impiego di questi grani permette infatti di generare una serie di benefici che vanno dalla riduzione delle allergie alla regolazione della pressione sanguigna, dalla riduzione del colesterolo all’aumento delle difese immunitarie, come spiegato questa mattina durante la presentazione del progetto, che sta registrando la soddisfazione degli educatori scolastici coinvolti.
L’iniziativa rientra nel percorso di valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio, portato avanti in questi anni dall’Amministrazione comunale, e si lega alla promozione, appunto, del pane tipico di Prato, la “Bozza pratese”. Nel 2012 – con l’approvazione del progetto “La memoria dei semi”, presentato dall’associazione “La Piazzoletta” – prende il via la coltivazione sperimentale dei grani antichi nei campi delle Cascine di Tavola, anche grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, in particolare con il professor Stefano Benedettelli della Facoltà di Agronomia per quanto riguarda gli aspetti scientifici, e al sostegno dell’associazione Aidea Toscana, che cura invece le procedure di coltura dei terreni. Su questo fronte, è stato scelto di adottare pratiche rispettose dell’ambiente, evitando l’utilizzo di concimi chimici e applicando la tecnica della “rotazione”, per cui un terzo del terreno è seminato a grano, un terzo a legumi di rinnovo e un terzo a sementi. Ogni anno viene effettuata la rotazione.
I risultati registrati nel 2013 sono stati molto positivi: i grani, in cinque differenti qualità, sono arrivati al termine della coltivazione, dando ottimi riscontri in termini di resa e qualità. Complessivamente, il primo anno ha prodotto 15 quintali di grano antico: l’Amministrazione comunale ha deciso di destinarne circa 6 alla nuova semina, mentre la parte restante – 9 quintali – è stata lavorata per confezionare pane destinato alle mense scolastiche comunali dell’infanzia.
“I bambini sono infatti più sensibili al glutine – ha spiegato il professor Stefano Benedettelli – Introdurre questo tipo di pane nella dieta dei più piccoli è importante perché potrebbe ridurre l’incidenza non solo della celiachia ma anche dell’insorgenza di intolleranze al glutine, sempre più in aumento”.
Per rendere il pane ancora più nutriente e salutare, i grani antichi sono stati macinati a pietra, con i metodi tipici delle usanze contadine. E’ stata così ottenuta una farina ricca di proteine, vitamine, magnesio, calcio e sali minerali. Il “Panificio Dal Ponte”, che si occupa della distribuzione delle “Bozze” nelle otto scuole d’infanzia comunale coinvolte nella sperimentazione (Vergaio, Galciana, Figline, Maliseti, Fontanelle, Corridoni-via Toti, Galilei e BorgoSanPaolo), si serve inoltre di “pasta madre”, ovvero lievito naturale, più leggero e tollerabile.
Tra gli obiettivi perseguiti dal Comune, oltre alla possibilità di rendere il Parco della Cascine di Tavola un luogo di eccellenza agricola, vi è infine anche l’intenzione di provare a inserire la sperimentazione dei grani antichi nel progetto per l'”Expo Milano 2015″, dedicato proprio al tema della nutrizione nel rispetto della Terra, con notevoli risvolti in ambito economico e occupazionale.

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