7 Marzo 2014

Conto alla rovescia per il Museo di Palazzo Pretorio: dal 12 aprile l’apertura al pubblico con il nuovo allestimento


L’appuntamento è fissato per il 12 aprile e sarà un momento storico per la città: dopo quasi vent’anni, la collezione dei capolavori del Museo civico tornerà finalmente al Pretorio, in un allestimento completamente rinnovato, in grado di valorizzare la bellezza delle opere e del palazzo.
Il conto alla rovescia passa intanto anche dalla campagna di affissioni che prenderà il via la prossima settimana. Sarà suddivisa in tre momenti, ognuno dei quali contraddistinto da un’immagine simbolo e da uno slogan: il primo sarà caratterizzato da un dettaglio della predella trecentesca di Bernardo Daddi, capolavoro di uno dei più brillanti allievi di Giotto, e prima narrazione pittorica giunta fino a noi della storia della Sacra Cintola a Prato. L’immagine racconta l’episodio in cui il mercante Michele Dagomari è in viaggio in barca dalla Terrasanta verso Prato con la reliquia: il tema del viaggio è stato scelto per rendere meglio l’idea del ritorno a casa delle opere del Museo. Gli altri due momenti della campagna saranno svelati gradualmente con un effetto “sorpresa”, via via che ci si avvicinerà alla data d’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo, firmato dagli architetti Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni.
“Tra poco più di un mese – commenta l’assessore alla Cultura Anna Beltrame – la città potrà così ritrovare il suo patrimonio d’arte, di storia e di bellezza, una collezione di opere costruita nei secoli grazie a grandi uomini, come Cesare Guasti, e artisti di prima grandezza, come Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Donatello e Filippo Lippi, come i pratesi Filippino Lippi e Lorenzo Bartolini”. Il piano terreno del Pretorio avrà una funzione mista: biglietteria, bookshop e una prima esposizione di dipinti e oggetti simbolo della storia della città. In mostra al primo piano ci saranno i capolavori dal Medioevo al Rinascimento: i grandi polittici, a cominciare da quello di Giovanni da Milano, e i gioielli di Filippo Lippi e dell’Officina pratese. Il secondo piano sarà dedicato alla pittura tra il ‘500 e il ‘700, con le grandi pale d’altare, dipinte tra gli altri da Santi di Tito e Alessandro Allori, una selezione di opere del Tardo Manierismo e di scuola caravaggesca. Infine, tornerà accessibile dopo più di trent’anni il terzo piano, con opere dell’Ottocento e del Novecento: protagoniste le sculture del grande Lorenzo Bartolini, i modelli in gesso di Jacques Lipchitz ma anche Alessandro Franchi, Ardengo Soffici e i pittori della scuola di Prato. Protagonista anche la città, nella splendida vista di cui si potrà finalmente godere dalle finestre del terzo piano di Palazzo Pretorio.

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Mariotempe
Mariotempe
10 anni fa

Molto molto bene .Forza Prato torniamo ad essere rispettati e rivalutati.L’arte e la ns storia saranno i ns punti x una meritata ripartenza .