6 Marzo 2014

Gonfienti, Indipendenti per Prato: “No alla vendita dei reperti”


“I reperti di Gonfienti devono restare a Prato”. E’ netta la presa di posizione di Silvia Becherini e Massimo Teti degli Indipendenti per Prato contrari all’ipotesi di vendita alla Regione della zona etrusca di Gonfienti da parte dell’Interporto (Leggi l’articolo). Gli Indipendenti chiamano in causa l’amministrazione comunale ed invita chi ha a cuore il futuro di Prato a mobilitarsi a difesa del patrimonio archeologico della città. Di seguito l’intervento integrale:

“Uno dei cavalli di battaglia del sindaco Cenni è stato la sbandierata volontà di dare maggiore risalto e visibilità alla città etrusca ritrovata nel sito di Gonfienti. E’ intuitivo che, tale progetto, fosse di difficile attuazione in un momento di crisi come questo, ma da parte dell’Amministrazione non vi è stato neppure un tentativo di realizzarlo. Il progetto risulta non solo totalmente fermo, ma addirittura pericolosamente in bilico. Infatti, presso il Mulino di Gonfienti, le stanze sono colme di reperti archeologici di indubbio valore, che meriterebbero di essere resi fruibili al pubblico. Il Comune di Prato ha sostenuto che, ad oggi, non esiste uno spazio idoneo per poterlo fare e, conseguentemente, questo patrimonio rischia di essere inviato a qualche Comune limitrofo che potrà farsi vanto di beni sottratti al territorio pratese e alla sua cittadinanza. Ma, su questo, è sempre parso esserci totale disinteresse da parte delle varie amministrazioni. Non solo, ma il mulino in questione sta per essere venduto e, quindi, deve essere sgombrato al più presto. Dove finiranno i reperti? Noi Indipendenti vogliamo che i pratesi siano a conoscenza di quanto sta accadendo. Noi siamo convinti che sia giusto ed opportuno che questi reperti rimangano a Prato, e che ci sia la reale possibilità di allestire un Museo Archeologico il quale è lecito supporre che potrebbe far confluire in città molti visitatori, con conseguenti benefici sul piano culturale ed economico, come già dimostrato dalla recente mostra su Lippi a Palazzo Pretorio. Senza contare che creerebbe posti di lavoro (custodi, guide, animatori) e contribuirebbe all’offerta didattica per le nostre scuole. Chiediamo con forza che, chi ha a cuore il futuro di Prato, si mobiliti affinché non si perda questa grande opportunità”.

Silvia Becherini e Massimo Teti (Indipendenti per Prato)

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Indipendenti per Prato
Indipendenti per Prato
10 anni fa

Con riferimento al titolo dell’articolo credo sia il caso di precisare che i reperti archeologici ai sensi di legge appartengono al Demanio e sono quindi indisponibili alla vendita. Sempre la legge tutela il Comune ove questi sono stati ritrovati dandogli precedenza per l’esposizione sempre che il Comune stesso sia dotato o voglia dotarsi di idonei spazi.
In questo senso va letto il nostro commento.

Al
Al
10 anni fa

Concordo pienamente con l’intervento degli Indipendenti per Prato. E’ l’ora di svegliarsi. Ci stanno sfilando via da sotto il naso alcune delle cose più importanti che abbiamo, nel silenzio e nell’indifferenza più totale di tutti. Cose di valore che potrebbero (e dovrebbero) rappresentare grosse occasioni di rilancio per la città e opportunità per investire e valorizzare il territorio, con ritorno anche dal punto di vista turistico ed economico.

agostino
agostino
10 anni fa

Sono.perfettamente d’accordo con i commenti di chi.mi ha preceduto. I reperti non vanno mai decontestualizzati dal.territorio.

giannetto malespini
giannetto malespini
10 anni fa

e’ degna di elogio questa Associazione.Bravi !
Dovete mettere il sindaco,come si dice ‘fra l’uscio e il muro’..altrimenti i reperti faranno la fine dei quadri della raccolta della Cassa di riparmio .,,,,va’ia’va’ia’