29 Marzo 2014

In centinaia ai funerali del figlio di Steno: per Federico Bertini fiori bianchi e la maglia della Fiorentina


Tantissima gente questa mattina nella badia di Vaiano ai funerali di Federico Bertini, scomparso a 31 anni a pochi mesi di distanza dalla morte del padre Fabrizio, il noto Steno produttore di biscotti.

Il feretro è stato portato a spalla in chiesa dai compagni della squadra di nuoto del Csi. Sulla bara, circondata da moltissimi fiori bianchi, è stata sistemata una maglia della Fiorentina e un’altra maglia con su scritto “Cagnola” il soprannome con il quale Federico era conosciuto tra gli amici di Vaiano.

Il funerale, iniziato alle 10, è celebrato dal parroco di Vaiano don Carlo Bergamaschi e dal vice don Marco Locati. Parenti, amici e i tanti clienti di Steno si sono stretti attorno alla mamma Tiziana, moglie di Fabrizio, duramente provata da due gravissimi lutti in poco più di sei mesi. “Federico fa fermare un paese intero – ha detto don Carlo nell’omelia – in un momento di grande dolore, che però deve essere di grande riflessione per chiedere perdono per quella vita che non riusciamo ad esprimere”.

Negli occhi di tutti i presenti c’è ancora il ricordo del saluto a Fabrizio e in un attimo il pensiero corre allo  scorso 16 settembre quando la comunità di Vaiano si era riunita in quella stessa chiesa per abbracciare un’ultima volta il suo concittadino. “Sembra ieri – ha sottolienato il parroco – la morte purtroppo non guarda in faccia a nessuno, non considera nemmeno il prezzo già pagato con il dolore di chi ha già vissuto un grave lutto”. Poi, rivolgendosi a Tiziana, ha pronunciato una parola che suona come un’esortazione a continuare vivere: risurrezione “Anche Federico alla morte di suo padre ci guradava con aria smarrita quasi cercando una risposta, ricordi?  – ha domandato a quella madre seduta su una panca in prima fila davanti al feretro di suo figlio – Senza chiedere niente però si è rimboccato subito le maniche e ti è stato accanto come se si sentisse investito di un ruolo che fino a quel momento era di suo padre. Questa, Tiziana, è la risurrezione – ha concluso – che comincia da oggi con la volontà di riprendere in mano la vita”.

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