5 Marzo 2014

L’Interporto mette in vendita l’area etrusca di Gonfienti: servono soldi per saldare un mutuo da 5 milioni di euro


Anche il Comune si è espresso sulla questione Interporto. O almeno, per adesso è arrivato il voto favorevole (7 sì e un solo no, quello del consigliere Bini) della commissione consiliare sullo sviluppo economico, patrimonio e politiche comunitarie per l’aumento di capitale necessario alla sopravvivenza della piattaforma logistica e a rimettere in ordine i conti della società. Il Comune, che è socio di maggioranza di Interporto Spa col 47% delle azioni, ha deciso di rinunciare alla metà dell’opzione che gli spetterebbe grazie al suo pacchetto azionario, accelerando, di fatto le operazioni per il subentro di altri attori. La Regione, per esempio, aveva già stanziato un milione e 100mila euro (ben più di quanto le spettasse in base alla sua quota azionaria) per la ricapitalizzazione della società. Altri 70mila euro dovrebbero arrivare dall’Unione Industriale e circa 700mila euro dalla Camera di Commercio. Interporto vorrebbe ottenere i 3,2 milioni di euro circa che mancano all’appello vendendo alla Regione la zona etrusca di Gonfienti, cioè gli scavi, il vecchio mulino e la vicina area verde e contemporaneamente ampliare la piattaforma logistica ottenendo al confine con Campi Bisenzio un terreno di circa 22 ettari a compensazione della perdita dei 12 ettari di grande rilevanza storica e archeologica relativa ai ritrovamenti etruschi. Il tutto entro la fine del 2014. La scadenza del resto è perentoria: il 31 dicembre Interporto dovrà saldare il mutuo bancario acceso anni fa con le banche per rimettere in ordine i conti della società, restituendo indietro 5 milioni di euro. “Interporto Spa è una società che non presenta problemi di gestione ordinaria – precisa il direttore generale Luciano Pannocchia –Anzi, soffriamo di carenza di immobili e non riusciamo a far fronte alle richieste e agli interessamenti delle aziende che vorrebbero trasferirsi all’interno della piattaforma logistica. I problemi sono relativi a debiti del passato e ai mutui accesi con le banche”.  Il futuro dell’interporto, con particolare rilevanza per la questione di Gonfienti e di chi sarà proprietario dei terreni, però, ha destato non poche perplessità in commissione. Non sono pochi quelli che avrebbero preferito che fosse stato il Comune ad interessarsi all’acquisto dell’area.  E’ lo stesso assessore al bilancio del Comune, Adriano Ballerini, a cercare di fare una sintesi per stemperare gli animi: “Il fatto che Gonfienti passi in mano ad enti che stanno al di sopra del Comune può anche essere positivo, anzi, se fossero enti nazionali probabilmente sarebbe ancora meglio – commenta – la vera partita sulla quale Prato deve impegnarsi per recitare un ruolo da protagonista, visto che il sito archeologico resterà in territorio comunale, è la valorizzazione artistico-turistica dei ritrovamenti. Su questo bisognerà lavorare, molto e bene, in futuro”.

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Francesco Innaco
Francesco Innaco
10 anni fa

Non più tardi di un paio di mesi fa interrogai l’assessore Ballerini chiedendo conto di quanto era già nell’aria. Ovviamente l’assessore si affrettò a negare l’evidenza. Un mese dopo, durante un’interpellanza, il Sindaco in persona dovette ammettere che le esigenze di bilancio di INTERPORTO andavano verso la direzione che oggi è di tutta evidenza e gravità, anche per le tante ed ipocrite parole spese proprio dal Sindaco durante la campagna elettorale del 2009.
Combatteremo affinché i reperti e l’area possa essere valorizzata sul territorio di Prato anche se è noto che già nella vicina Campi Bisenzio c’è troppo interesse a compiere l’ennesimo scippo a quella che poteva essere una potenzialità importantissima per Prato.
Una delle tante promesse non mantenute, sicuramente una grande occasione che avevamo per rilanciare Prato e che ora sarà più difficile realizzare.
Francesco Innaco – Indipendenti per Prato