26 Marzo 2014

Mazzoni presenta un’interrogazione per sapere quali strategie sta adottando il governo per il caso Prato


Il senatore pratese Riccardo Mazzoni ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per sapere se gli impegni presi dal governo con la sottoscrizione del Patto per Prato sicura sono stati mantenuti. Nello specifico mazzoni chiede di sapere se gli organici delle forze dell’ordine sono stati rinforzati e se è allo studio una normativa specifica per la nostra città. Di seguito il testo dell’interrogazione:
Al ministro dell’Interno,
Regione Toscana, Prefettura, Provincia e Comune di Prato, alla presenza del ministro dell’interno Alfano, hanno rinnovato il “Patto per Prato Sicura” firmato per la prima volta nel 2007;
il Patto, oltre alla riattivazione del Tavolo nazionale interministeriale con la regia del ministero dell’Interno, prevede ispezioni, collaborazione interforze e una lente di ingrandimento sul fenomeno migratorio per meglio capirlo (e quindi gestirlo);
i problemi di Prato sono infatti da un lato quelli di tutte le grandi città, dove il degrado degli spazi urbani favorisce il diffondersi della piccola criminalità, ma soprattutto l’aspetto peculiare è costituito dalla fortissima incidenza dell’immigrazione clandestina cinese, dalla presenza di un distretto parallelo e dall’illegalità diffusa delle numerose aziende a conduzione straniera, che minano con le loro pratiche illecite un sistema di sana e auspicabile concorrenza;
il ministro dell’Interno in quella sede ha annunciato che “lo Stato è pronto a mettere in campo anche ipotesi di interventi specifici nella normativa” per la zona di Prato, pur di risolvere il problema della diffusa irregolarità e del lavoro sommerso – con 4mila aziende fuori norma – che ha portato alla morte di sette lavoratori cinesi in un capannone-lager;
Alfano ha definito quella di Prato una ”situazione grave”, e si è poi detto convinto che lo Stato deve impedire tutto ciò per salvare vite umane nel rispetto dei diritti evitando che altri gravi danni si ripetano e per questo, il responsabile del Viminale ha parlato di due livelli di interventi che vanno dal rafforzamento della presenza dello Stato sul territorio e dell’ipotesi di interventi specifici normativi a partire dalla confisca e della restituzione al territorio dell’enorme flusso di denaro illecito che parte da Prato attraverso i money transfer;
nel recente incontro al Quirinale con una delegazione composta dai massimi rappresentanti delle istituzioni pratesi il Presidente Napolitano ha auspicato una convocazione più puntuale del Tavolo nazionale per Prato;
chiedo di sapere:
1) Se e in che misura gli organici delle forze dell’ordine che operano sul territorio pratese sono stati rafforzati, e se l’annunciato piano Cottarelli di spending review – che prevede un drastico ridimensionamento della presenza dello Stato in periferia verrà attuato anche a Prato;
2) Se gli Uffici legislativi del Ministero dell’Interno hanno già avviato lo studio di quella normativa specifica per Prato annunciata dal ministro Alfano sia nella sua visita dello scorso ottobre sia nell’unica riunione ad ora svolta del Tavolo nazionale.

Sen. Riccardo Mazzoni (Forza Italia)

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pisolo
pisolo
10 anni fa

Piu’ che conoscere le strategie sul caso Prato sarebbe interessante capire perchè gli italiani hanno dato la fiducia e mandato in parlamento un ex socialistone che si è affrancato dal sol dell’avvenire per accasarsi a quella casa delle liberta’ capitanata da quel campione di onesta’ politica ed intellettuale che risponde al nome di Silvio Berlusconi. Capire come mai una cospicua parte del cosidetto popolo italiano abbia dato fiducia e continui ad averla in certi trasformisti dalla faccia che ricorda un metallo di estrema durezza, potrebbe aiutarci a far luce su tante logiche e su tanti meccanismi della politica la cui rivelazione sarebbe senz’altro piu’ interessante ma forse anche piu’ utile della conoscenza delle strategie sul caso Prato:

Gimax
Gimax
10 anni fa

Qua di sicuro c’è solo una cosa: Prato è invivibile e Alfano è solo uno dei tanti bluff che vendono aria fritta ai cittadini.