9 Marzo 2014

Un campus scolastico in via Roma: ecco come cambierà l’istituto Laura Poli


Nuovo “campus scolastico”  in arrivo in via Roma. La scuola primaria “Laura Poli” è destinata, nel prossimo futuro,  a subire grandi cambiamenti. Tutto nasce dalla volontà della pubblica amministrazione di espropriare metà di un terreno privato di circa 11mila metri quadri posto sul retro della scuola, fra via Roma e via Guinizzelli, per realizzare una palestra, una sala mensa, un giardino di pertinenza della scuola con campetti polivalenti e spazi sportivi all’aperto per la pratica di varie discipline. I proprietari del terreno, ai quali sarebbe rimasta solo la metà destinata a verde pubblico, hanno proposto una perequazione al Comune per ottenere un cambio di destinazione d’uso del loro spazio. Perequazione prontamente accettata dalla pubblica amministrazione, che in questo modo risparmierà gli 800mila euro necessari all’esproprio, aggiungerà una sezione rispetto alle tre attuali e doterà la scuola di nuove strutture e, contemporaneamente otterrà da privati la costruzione di un edificio dedicato a servizi sociali e sanitari (potrebbero essere benissimo ambulatori medici, oppure una Rsa per anziani, tanto per fare alcuni esempi). Il progetto preliminare ha già ottenuto parere favorevole da parte della commissione urbanistica, ma si attende che i proprietari del terreno adiacente presentino un progetto concreto e dettagliato per dare i via agli iter burocratici. I lavori sulle scuole primarie “Laura Poli” dovrebbero costare nel complesso circa 6-7 milioni di euro, regalando a questa zona della città un modello non solo di scuola, ma anche di piccolo centro ludico-sportivo. “E’ un esempio di quanto sia importante la collaborazione fra assessorati diversi – commentano l’assessore ai lavori pubblici del Comune, Roberto Caverni e il presidente di commissione urbanistica, Emanuele Berselli –  Abbiamo cercato di risolvere alcune carenze di edilizia scolastica senza pesare sul bilancio in maniera eccessiva. La politica attuale deve per forza fare i conti con la ristrettezza economica, ma non per questo deve arrendersi di fronte alle poche risorse disponibili”.

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