30 Aprile 2014

Contrabbando di gasolio, 19 arresti domiciliari. Due camionisti accusati di omicidio – Foto e Video


L’incidente mortale nella galleria di Calenzano derll’Autosole del settembre 2012, che è costato la vita al 35enne Federico Spinelli, è stato causato da due camionisti che trasportavano carburante di contrabbando. I due sono finiti agli arresti domiciliari assieme ad altre 13 persone (in tutto le ordinanze cautelari sono 19), accusati di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere transnazionale per importare illecitamente gasolio per autotrazione dai paesi dell’Est Europa e rivendere il carburante in Italia, dopo averlo stoccato in Campania, terra di origine degli indagati. L’inchiesta della Procura di Prato, condotta dalla Guardia di Finanza di Firenze e dalla Polizia Stradale, è scaturita dal tragico sinistro del 22 settembre 2012.

Attorno alle tre del mattino, nella galleria “Le Croci”, il semirimorchio dell’autreno, che solo formalmente trasportava latte, ha preso fuoco a seguito del surriscaldamento dei freni. I due camionisti hanno spento le luci, raccolto in tutta fretta i documenti e sganciato la cisterna in fiamme, per allontanarsi con la motrice, senza chiamare le forze dell’ordine. Inevitabile a quel punto un tamponamento a catena che coinvolse 11 veicoli, ostruì quasi completamente la galleria e costò la vita a Federico Spinelli.
I due camionisti, uno dei quali è stato sentito dagli inquirenti – coordinati dal sostituto procuratore Antonio Sangermano – dovranno rispondere anche di omicidio volontario per dolo eventuale. “Pur di non far scoprire il traffico illecito e l’associazione di cui facevano parte hanno accettato il rischio che accadesse l’incidente mortale, fregandosene di tutto pur di farla franca e salvare la pellaccia” – ha commentato il procuratore Piero Tony.

Gli inquirenti hanno accertato la totale assenza degli equipaggiamenti previsti per il trasporto di materiale pericoloso: non c’erano estintori e anche le polizze assicurative erano false, ai danni di due compagnie di Prato. Nel carico, anziché il latte, c’erano 27 mila litri di gasolio.
L’organizzazione criminale – composta anche da alcuni pregiudicati, con precedenti anche epr sequestro di persona – si riforniva da Polonia, Repubblica Slovacca e Slovenia. La merce veniva introdotta in Italia senza versare imposte e accise, stoccata e rivenduta a nero tramite società compiacenti. Nel periodo delle indagini sono stati documentati 72 trasporti per oltre 2 milioni di litri di gasolio e un’evasione fiscale che supera i 2 milioni di euro tra accise e Iva.
I finanzieri hanno sequestrato 5 autocisterne, intercettate durante i traffici, cariche di 142.740 litri di gasolio e 89 mila euro in contanti.

Dario Zona

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