10 Aprile 2014

Prato lancia il nuovo WelfarePmi: intesa industriali-sindacati per potenziare il potere di acquisto dei lavoratori


Salvaguardare e potenziare il potere di acquisto dei lavoratori. E’ questo l’obiettivo dell’iniziativa innovativa lanciata oggi da industriali e sindacati di Prato. L’idea alla base di WelfarePmi è quella, ben collaudata, di utilizzare una “massa critica” di domanda per ottenere beni o servizi a condizioni più vantaggiose. Ma è del tutto originale la sua applicazione, congiuntamente, al welfare aziendale e ad una tipica realtà di Pmi come il distretto pratese.
A Prato l’Unione Industriale Pratese-Confindustria Prato, CGIL, CISL e UIL ed i rispettivi sindacati di categoria Filctem, Femca e Uiltec hanno sottoscritto un accordo che consente di realizzare convenzioni per beni e servizi da proporre ai dipendenti delle imprese che decideranno di aderire al progetto. Ampie e svariate le tipologie di convenzione: fra le altre, grande distribuzione, strutture sanitarie, cura della persona, libri scolastici, corsi di formazione, assistenza domiciliare ad anziani e ammalati, rette degli asili, attività ricreative e sportive, viaggi. In tempi di consumi ridotti, un bacino potenziale di 10.000 dipendenti dell’industria pratese, molti dei quali ovviamente con famiglia, rappresenta una mole importante di consumatori, che le convenzioni orientano verso fornitori del territorio.
Ma oltre a questi benefici, l’accordo sindacale si prefigge di introdurre un modello di welfare contrattuale per le Pmi che consenta di portare sul territorio le soluzioni più efficaci di welfare aziendale già in uso da alcuni anni presso alcune grandi aziende. In questo modo è possibile, nel quadro delle attuali normative, realizzare vantaggi fiscali per lavoratori e datori di lavoro e quindi avere effetto anche sulla competitività del tessuto produttivo e sui livelli di occupazione.
Iniziative simili, oggetto di un progetto di legge volto a potenziarle ed estenderle, sono già in atto in grandi imprese; ma in una realtà di Pmi come Prato, quando un anno fa imprese e sindacati hanno affrontato il tema, la sola strada percorribile era pensare l’intero sistema come un’unica grande impresa. Operazione tutt’altro che facile dal punto di vista gestionale: la sua realizzazione è stata resa possibile dall’assunzione di responsabilità da parte di Co.Ge.F.I.S. (ente bilaterale costituito negli anni ’70 e partecipato pariteticamente da Unione Industriale e CGIL, CISL e UIL) e dall’adozione di “Crescere”, service innovativo che include elementi di program management ed una piattaforma informatica. Riferimenti di “Crescere” sono l’esperto di welfare aziendale Angelo De Filippo e la società Eudaimon. La somma dell’iniziativa pratese con le potenzialità di “Crescere” dà vita ad una soluzione senza precedenti in Italia, in grado di trasferire alle PMI le opportunità fino ad oggi prerogativa di pochissime grandi aziende. Il progetto si è avvalso dell’assistenza di un Comitato Scientifico composto da docenti dell’Università di Firenze, la professoressa Franca Alacevich e il professor Riccardo Del Punta, esperti di Relazioni Industriali e di Diritto del Lavoro.
“Abbiamo sempre tenuto ben presente la necessità che l’iniziativa non andasse a creare problemi alle imprese, generando aggravi dal punto di vista organizzativo e dei costi” spiega il presidente dell’Unione Industriale Pratese e del Co.Ge.F.I.S. Andrea Cavicchi. Con questo strumento possiamo contare sulla massima semplicità d’uso per i lavoratori, ciascuno dei quali gestisce in autonomia le proprie opzioni, senza nessun problema organizzativo per le imprese. “.
Il Vice Presidente del Co.Ge.F.I.S. Angelo Colombo aggiunge: “Siamo convinti della bontà del progetto WelfarePmi che costituisce un’ottima opportunità per tutti, lavoratori e imprese. I lavoratori saranno messi in condizione di aderire volontariamente a tutte le iniziative previste, e miglioreranno il proprio potere d’acquisto per effetto delle convenzioni stipulate da Co.Ge.F.I.S., ovvero con la possibilità data di fruire di beni, servizi e prestazioni a prezzi più vantaggiosi, e, mediante la contrattazione di 2° livello, potranno incrementare parte dei loro compensi, trasformandoli in salario welfare. Saranno poi indubbi i benefici e le ricadute positive per l’economia reale del territorio”. Il progetto è finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del cosiddetto “Progetto Prato”, dove su proposta della Camera di commercio di Prato è stato incluso come tassello essenziale di un intervento che tocca vari aspetti dell’economia del distretto.

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