Un feroce serial killer imperversa nella comunità cinese di Prato, le sue vittime sono povere persone che vivono ai margini della società. Sulle sue tracce si mettono un procuratore, irascibile e collerico, e un criminologo, flemmatico e razionale. E’ «Sangue Giallo», il nuovo libro del pratese Enrico Tordini. Lo scrittore sarà ospite questa sera di «Intorno alle nove» per presentare la sua ultima fatica letteraria. Nella puntata, che andrà in onda al termine del telegiornale delle 20,30, si parlerà della trama, senza ovviamente svelare alcun segreto, e anche del rapporto tra Prato e la comunità cinese. Anche perché Tordini per scrivere il libro si è documentato e per qualche mese ha frequentato dall’interno le zone di via Pistoiese.
Scusate ma fra i protagonisti, nel pool delle forze dell’ordine, c’è qualche personaggio che corrisponde a Milone? Forse il criminologo flemmatico e razionle? Mah questi aggettivi mi sembra gli si addicano poco. Se c’è deve avere caratteristiche diverse
Scusate, ma fra i personaggi del pool delle forze dell’ordine c’è qualcuno che potrebbe essere stato ispirato alla figura di Milone? Il criminologo flemmatico e razionale non penso perchè entrambi gli aggettivi si addicono poco al nostro assessore; eppure il Tordini se si è ocupato di studiare il fenomeno cinese in rapporto alla nostra citta’ qualche Milone in versione letteraria ce lo deve aver messo. Che sia quello che ha sbagliato la pista investigativa?
Caro pisolo il riferimento a milone nel libro e’ esplicito, si parla di un assessore sceriffo. Chiaro no?
ciao Pisolo, tutto ok? il riferimento a Milone, come ha notato Pinel, è chiaro ed evidente. Sul resto dire che “ho studiato il fenomeno cinese” è un pò eccessivo, in fondo volevo solo scrivere un noir, non avevo intenzione ( e nemmeno la capacità ) di cimentarmi in un trattato sociologico. Ho intervistato qualche esponente della comunità per gettare una base verosimile, diciamo… tutto lì. Un cordiale saluto. Enrico Tordini
approfitto del
scusate, un invio errato. approfitto che l’autore legge questi commenti per una domanda: ho letto il libro e mi è sembrato che ci fosse quasi una sorta di autocompiacimento nel descrivere una città decadente o forse mi sbaglio? un senso di amarezza, come se l’autore volesse girare il coltello nella piaga, non so se mi sono spiegata. saluti. elena galli
salve signora Galli, più che di autocompiacimento parlerei di mera constatazione dei fatti. Prato è decaduta e decadente, inutile negarlo, e il prenderne atto non significa girare il coltello nella piaga.