«Girando per il centro ci siamo accorti che non si vedono quasi mai disabili. Spesso passano la maggior parte del loro tempo presso associazioni. Forse non si sentono accettati. O più probabilmente siamo noi a non accorgerci di loro, a non prestare abbastanza attenzione alle loro necessità». Così Tommaso Ballerini, diciottenne membro del clan Wauregan del gruppo scout Agesci Prato 4, presenta le riflessioni che hanno portato il suo gruppo (composto da circa 35 ragazzi tra i 16 e i 20 anni) ad abbracciare il tema della disabilità, e a cercare di comprenderne i risvolti più intimi. «La corsa “Mission I’m possible” è l’apice del nostro percorso – spiega Eugenia Calamati, 18 anni – è l’azione concreta di coraggio a conclusione delle nostre riflessioni. È l’evento che dovrebbe dare inizio ad una battaglia per l’integrazione dei disabili e spingere i cittadini a non fermarsi qui e a riproporre una simile iniziativa nei prossimi anni». La corsa, organizzata dal Clan Wauregan del Prato 4 con il patrocinio della Provincia e del Comune di Prato, si tiene questa domenica. Il ritrovo è fissato per le 9.45 in piazza del Mercato Nuovo, con partenza alle 10,30 e arrivo alle 12 in piazza San Francesco, con un percorso di 2 km per le vie del centro storico. Una corsa non competitiva aperta a tutti in cui disabili e normodotati si affiancheranno, sostenuti dai ragazzi scout. «Mesi di indagini e ricerche approfondite insieme ad associazioni che si occupano di handicap a Prato – continua Tommaso – hanno portato alla luce la vera esigenza dei disabili: quella di integrarsi con i cittadini». Ma un evento ancora più grande attende i ragazzi del Prato 4. Un raduno scout nazionale chiamato «route» (strada), che si terrà dal 1 al 10 agosto a San Rossore (Pisa) e che vedrà riuniti ben 30.000 giovani tra i 16 e i 20 anni. Il tema del grande evento è il coraggio. Ogni singolo clan d’Italia, per prepararsi a vivere la route, da ottobre 2013 sta lavorando su un determinato tipo di coraggio. Le possibilità erano molte. Il coraggio di farsi ultimi, quello di farsi Chiesa, di essere cittadini, di liberare il futuro e quello di amare. Il clan del prato 4 ha scelto l’ultimo tipo di coraggio, quello di incontrare l’altro.