30 Maggio 2014

Gli studenti del Buzzi inventano un impianto fotovoltaico per combattere la siccità in Africa. E ricevono un premio nazionale


Si chiama “Fotoidraulica” l’innovativo progetto elaborato da alcuni studenti dell’Istituto Tecnico Industriale “Tullio Buzzi”, che insieme ai loro insegnanti si sono impegnati nella creazione di un impianto rispettoso dell’ambiente e che può essere utilizzato per scopi umanitari. Un’idea doppiamente virtuosa, che ha fatto conquistare ai ragazzi il terzo posto del premio “Scuola Creatività e Innovazione” promosso da Unioncamere. I ragazzi ritireranno il premio il 4 giugno all’interno di una cerimonia che si svolgerà a Roma in occasione della Giornata dell’Economia.
Fotoidraulica è un progetto che nasce con l’obiettivo di realizzare un impianto fotovoltaico autosufficiente in grado di alimentare una pompa sommersa, permettendo l’estrazione di acqua da una falda acquifera sub-sahariana povera di risorse idriche.
L’impianto si compone di due serbatoi collocati a due livelli diversi, uno a livello del suolo e l’altro ad una altezza superiore. Nella conduttura che l’acqua percorre per passare da un serbatoio all’altro viene posizionata una turbina che permette di alimentare la pompa per un periodo di tempo che ne consente il funzionamento anche quando la pompa non è più alimentata dal fotovoltaico.
Questo permette di estrarre un maggior quantitativo di acqua, attraverso l’incremento del tempo di estrazione con conseguente aumento del rendimento dell’impianto. Il vantaggio è quello di un basso impatto ambientale, anche grazie alla sperimentazione di un software applicativo foto idraulica.
A realizzare il progetto sono stati: Alessio Bacci, Alessandro Bagni, Francesco Bellucci, Francesco Di Corrado, Alberto Signorini. Gli insegnanti che hanno fatto da tutor allo sviluppo del progetto sono il Prof. Pietro Brogi, Meccanica ed energia e il Prof. Alessandro Guastini, Meccanica e impianti.

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