5 Maggio 2014

Il Pecci prende forma, ma è ancora lontana la data di riapertura


“Ciò che mi piace di Prato è che non è una città finita: ha una sua identità, legata al tessile, ma forse deve trovarne un’altra, e il Museo Pecci potrebbe essere un punto da cui iniziare”. Sono le parole pronunciate dall’architetto Maurice Nio nel corso dell’iniziativa che si è tenuta oggi pomeriggio per fare il punto sui lavori sull’ampliamento del Centro per l’arte contemporanea. “Ora che si comincia a intuire la forma del progetto dell’architetto e quella che era la sua idea di museo – ha commentato il sindaco Roberto Cenni – è il momento giusto per entrare nel merito di come è stato realizzato e di come funzionerà”. Prima di illustrare nel dettaglio il suo progetto di ampliamento, Maurice Nio ha mostrato al pubblico una serie di lavori che costituiscono il suo background e mettono più in evidenza la sua cifra stilistica. Ha fatto vedere opere realizzate in Italia e in Olanda, che hanno in comune quello che Nio definisce lo “snike space”, ovvero spazi marginali apparentemente senza identità, di cui si ricerca una funzionalità attraverso l’architettura. L’incontro è stato anche l’occasione per il neo direttore Fabio Cavallucci di raccontare come intende affrontare la sfida che lo vede protagonista affinché il centro per l’arte contemporanea, nella sua rinnovata veste, diventi un luogo capace di attirare numerosi visitatori.  Il Pecci, insomma comincia a prendere forma, ma è ancora lontana la data di riapertura. “Una data non è ancora fissata  – conferma Cavallucci – ci sono ancora aspetti tecnici, che non sono di mia competenza da valutare, ma credo che dovremmo aprire quando saremo pronti e dal quel momento inizierà un programma serrato”

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Libertà di espressione
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9 anni fa

Adesso abbiamo il maleducato volgare incompetente che risolverà tutto con una modi a cifra delle tasche dei pratesi.