5 Maggio 2014

Il sottosegretario Giacomelli pensa alla riforma del canone Rai: si pagherà in base ai consumi


Primo obiettivo: la riforma del canone Rai per azzerare l’evasione. E’ questo uno dei primi intendimenti del pratese Antonello Giacomelli (Pd), nuovo sottosegretario alle comunicazioni. Secondo Giacomelli, infatti, il 27% delle famiglie non lo paga, con un danno stimato per la tv di stato in 1,7 miliardi di euro tra il 2010 e il 2015.  “Al di là della modalità di versamento, che troveremo d’intesa con il ministero dell’Economia, quel che conta sarà la logica, del tutto nuova: pagheremo tutti, pagheremo con più equità” ha detto Giacomelli in un’intervista rilasciata a La Repubblica. Attualmente il canone è uguale per tutti (113,50 euro, con l’esenzione per gli over 65). Al posto del canone unico arriverà un’imposta flessibile ad importo variabile legata ad un nuovo indicatore che fotograferà i consumi, cioè la capacita di spesa delle persone. “L’effetto è che avremo un canone più basso che in passato, almeno per le famiglie in difficoltà, e molto meno impopolare. Lavoriamo per rinsaldare un patto di fiducia tra la Rai e il suo pubblico”, ha aggiunto Giacomelli. Oltre a suggerire la quotazione in borsa della Rai, il sottosegretario ha dichiarato che “Serve un nuovo Piano editoriale. Oggi la Rai ha ancora tre tg e tre reti, le principali, figlie della tripartizione decisa dai partiti nel 1975. L’effetto è una moltiplicazione dei centri di spesa. Suggerisco il massimo delle sinergie nella produzione dei servizi, nell’impiego delle troupe anche esterne, nell’uso degli impianti”. Probabilmente saranno chiuse alcune sedi regionali, perché per Giacomelli la Rai “deve produrre di più”.

 

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