5 Maggio 2014

La Vigna (NCD): “Fallita la politica dei blitz, per stroncare la concorrenza sleale più controlli sulle stoffe che arrivano nei magazzini”


Il tema della sicurezza e della legalità è stato al centro di un incontro che il candidato sindaco del Nuovo Centrodesta, Carlo La Vigna, ha avuto con iscritti e simpatizzanti: “In tutte le città – ha detto La Vigna – la sicurezza riveste oggi un’importanza particolare ma la cosa, a Prato, assume un valore ancora più rilevante perché la questione si connota di un carattere economico al quale non sempre viene prestata la dovuta e qualificata attenzione. Di questo aspetto, ad esempio, non si è fatta carico la politica che ha portato avanti l’amministrazione uscente”. La Vigna, ancora una volta,è tornato ad attaccare i blitz. “I blitz con cui spesso si è arrivati alla chiusura di aziende cinesi che non erano in regola per questioni amministrative ha avuto un effetto mediatico, peraltro negativo per l’immagine pratese, ma ha portato a pochi risultati concreti – ha detto il candidato sindaco – Appena chiuse, le aziende hanno aperto da un’altra parte e sotto altro nome, come del resto molte sono abituate a fare periodicamente. Verbali e sanzioni sono rimasti lettera morta così come gli ordini di lasciare il territorio. L’unica conseguenza negativa, paradossalmente, l’hanno avuta i proprietari, magari pratesi, dei capannoni che hanno visto mancare l’introito dell’affitto. Inoltre, mettendo in campo azioni che richiedono forze ingenti ma che producono pochi effetti si distolgono uomini e mezzi da un più efficace controllo del territorio che potrebbe avere un’azione di deterrenza sulla micro criminalità”. Diversa la ricetta di la Vigna per cercare di arginare il fenomeno del distretto parallelo: “Per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro e stroncare la concorrenza sleale che le ditte cinesi fanno, non rispettando le regole, l’unico mezzo efficace è quello di lasciar lavorare, con la competenza e professionalità già acclarata, la Guardia di Finanza, attraverso controlli a tappeto sulle stoffe che arrivano ai magazzini per il confezionamento. Dubbia provenienza e mancanza di pagamento dell’IVA azzerano i costi e permettono la concorrenza sleale. Stroncando questo tipo di approvvigionamento, fuori delle regole, si toglie alle aziende cinesi irregolari l’acqua di coltura dove possono crescere e prosperare e con essa, si determina la chiusura di fatto dei capannoni dormitori e lo sfruttamento di cinesi clandestini.” ha concluso.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments