6 Giugno 2014

Gli anziani ospiti delle Rsa lamentano cibo freddo e pasta scotta. Il consigliere regionale Lazzari suggerisce: “Il centro cottura torni a Prato”


Cibo freddo e pasta scotta. Gli ospiti della residenza per anziani Rosa Giorgi, si lamentano della cucina. In seguito alla segnalazione di una signora della struttura che si sarebbe rifiutata di consumare il pasto servitole già freddo, il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri, membro della IV Commissione Sanità e politica sociale, ha deciso di organizzare un tour nelle Rsa della provincia pratese per verificare la qualità dei servizi resi ai pazienti. I sopralluoghi sono iniziati questa mattina proprio dalla Rsa Rosa Giorgi, dove Lazzari si è trattenuto a parlare con gli ospiti aspettando insieme a loro di assaggiare il pranzo del giorno. “L’ho trovato come una pasta che prende l’autostrada e da Pistoia arriva qui: o è scotta e tiepida come era oggi o addirittura molto fredda – afferma il consigliere regionale – Noi non vogliamo accusare né criminalizzare nessuno, ma c’è un dato oggettivo: se il cuoco sta a Pistoia è difficilissimo che a Prato possa arrivare un pasto gradevole. Quando si fanno le gare di appalto bisogna preoccuparsi anche della distanza”. Secondo quanto riferisce la coordinatrice sociale dell’Asl 4, Egizia Bogani, le lamentele sul cibo da parte degli anziani hanno iniziato a diffondersi anche in altre strutture da febbraio scorso, quando il servizio mensa è stato affidato alla società Dussmann Service srl di Bergamo, che si è aggiudicata l’appalto per la consegna pasti alle Rsa di Prato fino al 2017, per un importo di quasi 2.400mila euro. Si tratta della stessa società che eroga i pasti all’Asl di Pistoia, dove vengono cucinati i piatti che sistematicamente si raffreddano durante il tragitto verso Prato. Per risolvere il problema della distanza è stata sollevata l’ipotesi di internalizzare  il centro cottura allestendo una cucina con dispensa nella Rsa di Narnali a servizio di tutte le strutture assistite della provincia. Inoltre, a fronte di un aumento di richieste di posti in Rsa, che però non riescono ad essere pienamente soddisfatte (si contano 127 persone in lista d’attesa, di cui una sessantina in sistemazioni residenziali provvisorie) Lazzeri propone di istituire un sistema di valutazione della soddisfazione degli utenti e della qualità dei servizi. “Bisognerà prevedere nella carta dei servizi di ogni Asl – aggiunge – un comitato di familiari dei pazienti con compiti di vigilanza sulla qualità del servizio reso, a partire dalla mensa”

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rospopratese
rospopratese
9 anni fa

Chi vince l’appalto deve avere la sede operativa nel comune in cui deve dare il servizio.
E’ l’ora di dire basta a queste vergogne.

moni
moni
9 anni fa

Magari pagheranno una retta costosa mensile… e non è giusto che mangino cibo scotto.

pisolo
pisolo
9 anni fa

C’è nel mondo chi non ha il sostentamento necessario e fra questi anche molti bambini e questi si lamentano pechè la pasta l’è toppo cotta! E vorra’ dire che masticheranno meno. Anche in qualche ristorante di lusso a volte te la portano troppo cotta! Ma che son problemi questi! Chi non ha lavoro e deve mantenere la famiglia questo gli ha i problemi. Questo Lazzeri a mio modesto avviso faceva meglio a mangiare a casa sua invece di farsi fotografare con il pisatto in mano alle RSA!