26 Giugno 2014

Il teatro entra in carcere con uno spettacolo su Garibaldi messo in scena dai detenuti della Dogaia


Attori per un giorno. Per quaranta detenuti della sezione Alta sicurezza della casa circondariale di Prato l’occasione è arrivata grazie al laboratorio teatrale organizzato dal Ctp insieme all’istituto Mazzoni per il secondo anno consecutivo. La realizzazione dello spettacolo andato in scena ieri sera al carcere della Dogaia ha dato la possibilità a quei detenuti sottoposti a regime di sorveglianza, che scontano pene scaturite dai reati più gravi, di evadere, seppur per poche ore la settimana e solo con la mente. Il tema scelto quest’anno è stato il “Made in Italy” by Garibaldi: una rappresentazione teatrale di uno degli artefici dell’Unità d’Italia, resa in maniera ironica e con il preciso intento di mettere in risalto il valore dell’impresa umana.

Lo spettacolo è stato interamente prodotto dai detenuti, che hanno messo in campo i loro talenti dalla recitazione alla sceneggiatura, dei copioni fino alla composizione delle musiche e alle scenografie. «Il teatro è un’esperienza bellissima, che oltre ad avere una valenza didattica, richiede molto impegno e offre la possibilità di confrontarsi su cose nuove», ha spiegato uno dei detenuti sottolineando che «grazie a questo laboratorio, il carcere di Prato restituirà alla società individui migliori». Per il direttore del penitenziario, Vincenzo Tedeschi, l’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sulla situazione all’interno del carcere e sottoporre all’attenzione dell’amministrazione comunale il problema della mancanza di lavoro tra i detenuti.

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