21 Agosto 2014

Tre giorni in processione con il crocifisso di Santa Caterina De’ Ricci: le celebrazioni in programma al monastero di San Vincenzo


Torna nel Monastero di San Vincenzo, in piazza San Domenico, l’appuntamento annuale con la devozione a Santa Caterina de’ Ricci, la «Santa di Prato». Tradizionalmente nei giorni 22, 23 e 24 agosto si celebra il Triduo del Crocifisso, in ricordo di uno dei miracoli accaduti alla monaca domenicana così come raccontati dalle cronache del tempo. Da più di cinque secoli e mezzo, ogni anno, nei tre giorni della festa, le claustrali all’interno dell’antico monastero portano in processione quello stesso Crocifisso che abbracciò Santa Caterina De’ Ricci. E, come chiesto dal Cristo a Santa Caterina, pregano per la conversione dei peccatori.

Da alcuni anni anche i fedeli possono partecipare alle tre processioni. Di seguito il programma delle celebrazioni:

Venerdì 22 e sabato 23, lodi alle 7,30, messa alla 8 e vespri con la comunità monastica alle 18,30; domenica 24 lodi alle 8, messa alle 8,30 e vespri alle 18,45. Celebreranno le messe don Marco Pratesi, parroco di Santa Maria del Soccorso, il venerdì; mons. Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato, il sabato; il can. Luca Rosati, parroco di San Pietro e della Visitazione a Galciana, la domenica. Come tradizione vuole, al termine delle celebrazioni eucaristiche si terrà la processione con il Crocifisso miracoloso. Il Crocifisso è comunque esposto, per tutte e tre le intere giornate, alla venerazione dei fedeli presso la grata del coro, all’interno della basilica.

SANTA CATERINA DE’ RICCI
Nata nel 1522 da una nobile famiglia fiorentina, il 18 maggio del 1535 Alessandra de’ Ricci ricevette dallo zio, Padre Timoteo, l’abito e il nome di suor Caterina nel monastero domenicano di San Vincenzo. Donna di grande fede e di una viva carità, la «Santa di Prato» è ricordata soprattutto per il suo misticismo, tanto da ricevere più volte le stimmate. Morì nel 1590 e fu canonizzata da Benedetto XIV il 29 giugno 1746. Il suo corpo è venerato nella basilica in piazza San Domenico, annessa al monastero dove visse. Narra il biografo fra’ Serafino Razzi che il 24 agosto 1542 «… Suor Caterina si sentì chiamare dal Crocifisso, il quale di rilievo, di grandezza circa un braccio e di legno stava sopra il proprio altarino. E rivoltandosi ella subito, lo vide essersi spiccato dalla croce e venirsene verso di lei, con i chiodi fitti nelle mani e ne i piedi e sotto di un sottil velo, che gli stava davanti et era sotto i piedi di quello legato». Il racconto del prodigio prosegue: «E sentì da esso Crocifisso una voce che disse “Cara sposa mia, ti prego, che assieme con le mie figliolette tu voglia placarmi in verso de i peccatori che mi offendono. E vorrei che voi faceste tre processioni».

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