Cos’è la morte? E dove vanno le persone che muoiono? Difficile dare una risposta certa e precisa a queste domande specie se a porle è un bambino che si trova ad affrontare il dolore per la perdita di una persona cara, come la morte della mamma. Una profonda riflessione su questo tema è stata aperta ieri sera, in occasione del secondo appuntamento di un ciclo di incontri promosso dai Ricostruttori nella preghiera insieme alla Diocesi e all’associazione Tutto è Vita onlus per “Abbattere il tabù della morte”. Al centro della serata di ieri, che si è svolta nei locali della Circoscrizione centro in via dell’Accademia con una grande partecipazione di pubblico, è intervenuto l’esperto Francesco Campione, docente di psicologia all’Università di Bologna. Con lui si è parlato di come educare i bambini alla morte e al lutto, tema da lui approfondito anche in libro. «Quando un bambino ci chiede dove vanno i morti ci sono due vie – ha spiegato lo psicologo – quella fiabesca o quella più realista. La prima consiste nel raccontargli una storia in cui, ad esempio, il caro defunto è andato in cielo o è partito per un lungo viaggio, allo scopo di evitare al piccolo un trauma; la seconda, suggerisce una risposta più razionale che prova a spiegare la morte come un fatto naturale legato al ciclo della vita. Entrambe le spiegazioni hanno dei limiti che si possono superare aprendo una terza via, quella dell’iniziazione al mistero della morte: educare un bambino al lutto significa aiutarlo ad attraversare il tempo a lui necessario per superare il trauma senza cercare di trovare risposte semplici nel tentativo di svelare il mistero della morte». Prima del termine dell’incontro lo stesso Campione ha risposto ad alcune domande provenienti dal pubblico. Non è mancato infine lo spazio per le testimonianze, tra le quali ha spiccato la storia di un padre, vedovo, che ha raccontato l’esperienza di crescere il figlio rimasto senza madre all’età di sette anni. Il prossimo appuntamento è in programma per lunedì 13 ottobre, con Massimo Toschi, ex assessore regionale, e per finire, lunedì 20, sarà la volta di monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito, insignito del premio Unesco per l’educazione alla Pace.
