4 Ottobre 2014

Il “contentino” di Vicenza: tornano provvisoriamente a Prato le opere portate via dalla Banca Popolare. Da oggi a Palazzo Pretorio nei “Capolavori che si incontrano”


Da questo pomeriggio avrà senz’altro molti “occhi addosso”: stiamo parlando della mostra “Capolavori che si incontrano. Bellini, Caravaggio, Tiepolo e i maestri della pittura toscana e veneta nella collezione della Banca Popolare di Vicenza”, che fino al 6 gennaio prossimo sarà visitabile a Palazzo Pretorio. 87 opere di cui 12 inedite e mai esposte, per un corpus artistico che spazia dal Quattrocento al Settecento e che instaura – per certi aspetti in modo inedito – un legame tra la pittura veneta e quella nostrana. “È la mostra della maturità per la nostra città – afferma il sindaco Matteo Biffoni – e abbiamo deciso di accelerare i lavori per il completamento di Palazzo Pretorio proprio per poter offrire a Prato una proposta culturale eccezionale che sono sicuro porterà turisti e appassionati da ogni parte del paese”. E in effetti una parte dell’esposizione è stata proprio collocata in alcune sale aggiunte al museo civico, prima non visitabili. L’obiettivo – per alcuni ardito – è quello di raggiungere le 200mila presenze: “Puntiamo a superare questa quota – sono le parole del presidente della Popolare di Vicenza Gianni Zonin, artefice, assieme al Comune di Prato, di questo progetto – perché la Toscana e il Veneto rappresentano due zone importantissime per la nostra cultura. Prato a volte sembra una città nascosta: è arrivato il momento che si dia una scossa e che sveli tutte le sue potenzialità. Con questa mostra sicuramente ci aspettiamo presenze da tutto il mondo”. La Testa di Vecchio di Tiepolo, la Coronazione di spine di Caravaggio, Bellini con la sua Crocifissione, il Noli me tangere di Mario Balassi, Bacco con quattro uomini anziani di Pietro Muttoni e tanto altro ancora, fino al Tintoretto e il suo Ritratto del doge Niccolò da Ponte: quasi quattro secoli d’arte italiana divisa in cinque sezioni, architettate dal curatore Fernando Rigon: “È stata certamente una sfida – ha detto il curatore – accorpare una collezione così eterogenea. Sfida che però abbiamo superato: adesso possiamo vantare un ricco percorso d’iconografia occidentale”.
La mostra vanta, tra le opere più prestigiose, proprio le tele di Caravaggio, Bellini e Filippo Lippi della storica collezione pratese della Galleria degli Alberti, trasferita nel vicentino Palazzo Thiene dopo l’incorporazione di Cariprato da parte della BpVi. Le opere tornano così – purtroppo in via solo temporanea – nella nostra città, dove figuravano come “perle” assolute di quella collezione creata da una grande stagione di mecenatismo locale. Per adesso, infatti, i pratesi stanno attendendo il pronunciamento da parte del Ministero sulla possibile “pertinenzialità” della collezione, che renderebbe di fatto il corpus non trasferibile né frammentabile. Ma per adesso tutto tace.

La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20. Chiuso il martedì e il 25 dicembre.

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