Sementi importati illecitamente dalla Cina, lavoratori in nero, alloggi di fortuna in due roulotte, tettoie e manufatti in legno abusivi, assenza di servizi igienici e impianto elettrico non a norma. Sono le condizioni in cui operava un’azienda agricola – su un terreno di due ettari a Paperino – condotta da cittadini cinesi, oggetto di un blitz interforze nei giorni scorsi del Corpo Forestale dello Stato, Asl, ispettorato del Lavoro, Inps e Inail.
Sequestrati 74 barattoli e bustine di sementi con etichette scritte esclusivamente in cinese, senza le indicazioni della specie, né della ditta produttrice e importatrice.
Si tratta di ortaggi diversi rispetto alle specie nostrane, di dimensioni più grandi, che venivano venduti a supermercati e ristoranti cinesi, ma anche al consumatore finale direttamente in azienda. Da verificare l’eventuale presenza di Ogm, che è stata esclusa in occasione di precedenti controlli ad altre ditte a conduzione orientale.
Secondo quanto ricostruito, le sementi vengono portate in Italia dai cinesi in occasione dei loro viaggi nella madre patria, stipate nei bagagli personali, eludendo così i controlli doganali.
L’attività è stata sospesa a causa dell’impiego di lavoratori a nero. Numerose le irregolarità in materia igienico-sanitaria e della sicurezza dei luoghi di lavoro riscontrate dalla Asl. Uno dei cinesi trovati al lavoro aveva il permesso di soggiorno scaduto da due anni ed è stato quindi portato in Questura.
Il controllo della Forestale è mirato ad evitare la concorrenza sleale nel settore agricolo e a tutelare il consumatore: colture orticole impiantate su larga scala, se non adeguatamente controllate, potrebbero rappresentare un pericolo per la salute dei cittadini, producendo inquinamento genetico delle specie alimentari nostrane con rischio per la biodiversità alimentare nazionale.
a prato hanno trovato il terreno fertile per le loro attività illegali in tutti i settori .poveri noi come siamo messi male.
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