“Noi pensiamo che le opere d’arte siano un patrimonio dell’umanità. Questi capolavori andranno in giro per il mondo per valorizzare la nostra straordinaria storia e insieme per fare del bene alla nostra economia”: il presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin dribbla le domande “dirette” sul futuro della quadreria di palazzo degli Alberti – di cui le opere più salienti sono esposte nella mostra “Capolavori che si incontrano”, da oggi al 6 gennaio 2015 a Palazzo Pretorio – confermando ancora una volta che i capolavori acquisiti dall’allora Cassa di Risparmio di Prato non torneranno stabilmente in città. Divenute patrimonio della BpVi assieme alla ex CariPrato al momento dell’acquisizione, le tele – tra le più importanti del Barocco e del Rinascimento toscano e veneto con opere di Lippi, Bellini e Caravaggio – sono state trasferite a Vicenza nonostante le numerose proteste di istituzioni e intellettuali pratesi e fanno adesso parte della collezione di Palazzo Thiene. Pronta a girare l’Italia, e magari il mondo, all’interno di mostre come quella che da oggi è presente al museo civico pratese e che in un prossimo futuro andrà in Sicilia, a Palermo, per mostrare agli isolani le bellezze del Veneto e della Toscana dal Quattrocento al Settecento.
A questo punto non resta che attendere il parere del Ministero dei Beni Culturali, a cui è stato chiesto di pronunciarsi sulla “pertinenzialità” della collezione di Palazzo degli Alberti, per poterla rendere così non trasferibile né frammentabile. Sembra essere l’ultima speranza per il ritorno a casa dei dipinti, anche se, a chi ha chiesto se almeno qualche quadro del corpus della Galleria degli Alberti tornerà in città, magari per arricchire quella che adesso è l’attuale sede regionale della Popolare di Vicenza, Zonin ha lasciato qualche speranza: “I palazzi di riferimento della nostra attività sono sempre ben arredati – ha sottolineato il presidente – con dipinti che fanno onore al nostro istituto, ma anche alle città che ci ospitano”.
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